- Luglio 22, 2014
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Convenzione Istanbul – Marino (delegata Pari Opportunità Napoli): “Non deve restare solo un’elencazione di buoni propositi”
“E’ necessaria una mobilitazione che coinvolga istituzioni, società civile e terz...“E’ necessaria una mobilitazione che coinvolga istituzioni, società civile e terzo settore per imporre al governo un cambiamento di direzione, altrimenti si corre il rischio che la Convenzione di Istanbul rimanga un’elencazione di buoni propositi”.
Parole ferme quelle della delegata alle Pari Opportinità del Comune di Napoli, Simona Marino a una settimana dall’entrata in vigore della Convenzione, “uno strumento – commenta la responsabile del Comune partenopeo – che prevede l’attuazione di politiche integrate per prevenire e combattere ogni forma di violenza maschile contro le donne, sia attraverso la destinazione di adeguate risorse finanziarie e umane, sia mediante la promozione e il sostegno del lavoro di organizzazioni non governative attive nella lotta alla violenza contro le donne, stabilendo una cooperazione efficace con queste organizzazioni”. Ma non solo, perché la Convenzione prevede “la promozione di campagne di sensibilizzazione o programmi, anche in collaborazione con i Comuni, le istituzioni nazionali dei diritti umani, gli organismi di parità, le organizzazioni non governative, in particolare le organizzazioni delle donne, per aumentare la consapevolezza e la comprensione e prevenire questa piaga sociale attraverso l’educazione al riconoscimento della differenza tra i sessi”.
Secondo Marino “emerge subito il rilievo che la Convenzione attribuisce ad un sistema integrato di intervento, che implica la stretta collaborazione tra le varie parti, istituzionali e sociali, allo scopo di garantire un approccio che non si limiti a prendere in considerazione il rapporto tra vittime, autori, minori e il loro contesto sociale, ma che aspiri ad accrescere l’autonomia e l’indipendenza economica delle donne vittime di violenza”. Ma in tutta quest’operazione un rischio c’è, ed è ben evidente perché “per rispondere a questa rilevante esigenza è però necessario prevedere adeguate risorse finanziare che al momento – denuncia Marino – non risultano essere state destinate all’attuazione della Convenzione.Al contrario – conclude – appare evidente un definanziamento che mette addirittura a grave rischio la sostenibilità dell’esistente”. (com)