- Dicembre 16, 2015
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Consulta città medie – Sanna: “Governo dedichi giusta attenzione al loro percorso di riorganizzazione”
Si è tenuta ieri la Consulta delle Città Medie e Pianificazione Strategica di ANCI, pr...Si è tenuta ieri la Consulta delle Città Medie e Pianificazione Strategica di ANCI, presieduta dal Sindaco di Sassari Nicola Sanna e ai cui lavori partecipano, oltre a Sassari le città di Bergamo, Pesaro, Cuneo, Ferrara, Brindisi, Nuoro, Ravenna, Pisa, Rimini, Novara, Savona, Viterbo, La Spezia, Lecce, Piacenza ecc., tutte Città-Capoluogo di Provincia.
“Parallelamente all’istituzione delle Città Metropolitane in atto, per una riforma compiuta dell’intero sistema territoriale dei comuni, è fondamentale adesso che il Governo dedichi un’attenzione altrettanto determinata al percorso di riorganizzazione delle Aree Vaste” ha esordito il Presidente Nicola Sanna. Aree che gravitano intorno alle Città Medie, spesso definite “Città Strategiche” poiché dotate di competenze, infrastrutture e dotazioni produttive il cui bacino di utenza e il territorio e la popolazione di impatto delle politiche è molto più ampio dei rispettivi confini amministrativi; e il cui “modello di città” si basa su politiche urbane più efficaci, su una migliore gestione dei servizi, una migliore qualità della vita, maggiore sostenibilità e integrazione sociale.
L’Italia delle Città Medie è strategica sotto il profilo economico e occupazionale, per il sistema della formazione e della ricerca, per l’interdipendenza e l’integrazione con le Città Metropolitane in termini di filiere di produzione e consumo, di flussi di merci e persone, di competenze e specializzazioni produttive, e per gli effetti di prossimità con le aree metropolitane in un territorio caratterizzato da una urbanizzazione diffusa e in cui i confini funzionali di fatto tendono a superare quelli amministrativi de iure. Va dunque innanzitutto riconosciuto alle Città Medie il ruolo strategico di “nodo funzionale e gestionale” di realtà territoriali più ampie che necessitano di essere integrate e coordinate e al tempo stesso valorizzate nelle loro vocazioni diverse e specifiche.
Oggi la necessità di “fare rete” emerge sempre più e in maniera diffusa e dobbiamo pensare a una dimensione di assetto variabile. Lo strumento della pianificazione strategica è sicuramente il più adatto a “raccordare il territorio” in un assetto di geometria variabile (non a caso oggi è funzione fondamentale della Città Metropolitana), intorno a una Visione di sviluppo chiara e condivisa su cui poter concentrare risorse, forze e sforzi dell’intero sistema territoriale. Sono questi i temi su cui ieri la Consulta si è confrontata stabilendo un percorso di lavoro sia politico che di sostegno operativo. (com)