- Ottobre 2, 2015
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Conferenza unificata – QEL, sindaci su maltempo, aree urbane dismesse, Ata e protezione civile
di Emiliano Falconio Emergenza maltempo, riqualificazione aree urbane dismesse, protezio...di Emiliano Falconio
Emergenza maltempo, riqualificazione aree urbane dismesse, protezione civile e personale Ata nelle scuole. Sono questi i punti principali in cui Anci è stata chiamata ad esprimere il proprio parere nel corso della Conferenza unificata svoltasi come di consueto al ministero degli Affari regionali. A riferire gli esiti della riunione i sindaci di Catania, Enzo Bianco e Chieti, Umberto Di Primio che al termine dei lavori hanno parlato ai giornalisti presenti.
Maltempo
Primo tema il maltempo che in questi giorni sta flagellando mezza Italia.
«C’è la disponibilità del governo – ha detto Bianco – per la convocazione di una Conferenza Unificata straordinaria da dedicare al tema di attualità in queste ore, quello del maltempo che ha messo sott’acqua mezza Italia. Riteniamo che si debba affrontare con urgenza la questione, non solo dal punto di vista delle opere per il dissesto idrogeologico ma anche per ciò che riguarda le procedure normative che oggi non dicono con chiarezza chi deve fare cosa».
«Oggi (ieri n.d.r.) – ha continuato Bianco – nella mia città sono caduti 30 centimetri di acqua, l’equivalente di quattro mesi di precipitazioni. In Sardegna sono stati chiusi gli aeroporti, in Calabria la pioggia è tutt’ora incessante. Ci stiamo spostando verso un clima tropicale, il che necessita di risposte urgenti. Sulla nostra proposta – ha aggiunto il sindaco di Catania – c’è stato il pieno consenso anche da parte di Regioni e Upi e già la riunione dalla prossima settimana potremmo riunirci per discuterne».
Aree urbane degradate
Bianco ha poi riferito del parere favorevole dato dall’Anci sullo schema di decreto della presidenza del Consiglio, riguardante l’approvazione del bando per presentare progetti, da parte dei Comuni, da inserire nel Piano nazionale per la qualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate. Nel sottolineare il «buon lavoro svolto» dagli uffici competenti dell’Anci «per migliorare un testo che in origine presentava molti punti critici», il sindaco di Catania ha ricordato che «entro il 30 novembre le città potranno presentare domande per progetti che possano rendere più vivibili aree ad alto disagio sociale. Parliamo di scuole, palestre, piste ciclabili, per cui il governo ha stanziato circa 200 milioni di euro. E’ un intervento di grande valore – ha rimarcato Bianco – in cui sono state contenute le nostre indicazioni di semplificazione e dove, sempre su nostra proposta, sono presenti due indicatori che incideranno nei parametri per l’accessibilità delle domande: l’indice di disagio sociale, ad esempio il numero di senza tetto e la presenza di migranti nei quartieri, e l’indice di disagio edilizio».
Personale Ata
Il primo cittadino di Chieti e delegato Anci al personale, Umberto Di Primio, ha invece riferito del parere negativo dell’associazione sul primo punto all’ordine del giorno, riguardante la riduzione del personale Ata a partire dall’anno scolastico in corso.
«Un collaboratore scolastico ogni 40 alunni disabili – ha detto Di Primio – e chiaramente insufficiente, per questo abbiamo dato parere negativo anche in considerazione del fatto che gli alunni coinvolti sono distribuiti in più plessi».
Prevenzione antiterremoti
Parere favorevole, invece, per quanto riguarda i fondi (pari a 963 milioni) sulla prevenzione del sismico «ma condizionato – ha rimarcato il primo cittadino abruzzese – all’accoglimento di due emendamenti. Il primo che preveda l’aumento, dal 2 al 4%, della quota destinata alle Regioni per quel che riguarda la copertura degli oneri relativi alla realizzazione delle procedure per la concessione dei contributi; il secondo che destini, tramite accordo tra Regioni e Anci regionali, il 2% di questa quota ai Comuni, su cui grava un’onerosa istruttoria amministrativa, prevista dall’ordinanza, specie per gli edifici privati. Abbiamo infine espresso una raccomandazione – ha concluso il sindaco di Chieti – affinché i fondi non più destinati alle Province autonome di Trento e Bolzano vadano ad attività di prevenzione sismica e non alla generalità di bilancio dello Stato».