• Ottobre 10, 2025
di Redazione Anci

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Conferenza Stato-Città straordinaria del 10 ottobre 2025. Online l’esito dei lavori

Disponibile l'esito della riunione straordinaria
Conferenza Stato-Città straordinaria del 10 ottobre 2025. Online l’esito dei lavori

Provvedimento

Sintesi del contenuto

Posizione politica

1

Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, recante riparto, per l’anno2025, del fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2025 al 2027, istituito al fine di contribuire alle spese sostenute dai comuni per l’assistenza ai minori per i quali sia stato disposto l’allontanamento dalla casa familiare con provvedimento dell’autorità giudiziaria

Il fondo di 100 milioni è destinato ai Comuni che hanno un rapporto superiore al 3% tra le spese sostenute nel 2024 per l’assistenza ai minori con provvedimento dell’autorità giudiziaria e il fabbisogno standard monetario per la funzione sociale.

I comuni richiedenti, che hanno comunicato la spesa sostenuta tramite una certificazione telematica a cura del Min. dell’Interno, sono stati 2.615, per un onere totale di 460 milioni di euro.

Rinviando alla nota metodologica, parte integrante del provvedimento in questione, di seguito si riportano i principali criteri adottati ai fini del riparto. In primo luogo, sono state applicate operazioni di normalizzazione per rettificare le dichiarazioni ritenute anomale: i) un limite massimo di 280 euro per il costo giornaliero; ii) la correzione di richieste duplicate; iii) il confronto tra la spesa dichiarata e gli impegni registrati in bilancio.

Nel complesso, anche a seguito di questa normalizzazione, sono stati esclusi dal riparto gli enti che non superano la soglia del 3% (244 comuni).

L’incidenza delle spese è ridotta per tutti gli enti beneficiari del 3% (componente minima non finanziabile), attestando la spesa “netta” complessiva ai fini del riparto su circa 345 mln.

Il contributo per ciascun comune è calcolato in base a quanto la propria incidenza (rapporto spesa ammissibile/fabbisogno standard) si discosta dal valore soglia del 3%. Questo valore è normalizzato rispetto al dato mediano complessivo (11,7%) e considerato al 29% (percentuale di copertura del plafond di 100 milioni sulla spesa netta normalizzata di 345 mln).

In definitiva, il plafond di 100 milioni è ripartito tra 2.367 enti, ossia il 91% circa degli enti richiedenti.

Intesa

Si fa presente che il fondo di 100 milioni copre meno di un quarto della spesa certificata dai Comuni pari a circa 450 milioni e pertanto espone i bilanci dei Comuni in modo significativo. Tale certificazione è stata richiesta in via preliminare prima dell’erogazione del fondo che giunge con cospicuo ritardo.

In attuazione delle indicazioni del Legislatore, il riparto tiene conto in particolare delle esigenze dei comuni di piccola dimensione e della incidenza delle spese in questione sulla spesa sociale dell’ente.

Sulla base dei criteri fissati dalla norma, il riparto consente una copertura massima pari al 70%, mentre gli oneri, pur ingenti, sostenuti dagli altri comuni risultano significativamente penalizzati, in quanto quasi sempre meno incidenti sulla spesa sociale complessiva.

Risulta così con assoluta evidenza la dimensione troppo esigua dello stanziamento annuo, che è risultato pari al 22% della spesa complessiva sostenuta dai Comuni, spesa – come è noto – obbligatoria e non programmabile.

L’ANCI ribadisce pertanto l’esigenza che il dispositivo di sostegno sia fortemente rafforzato già dal 2026, incrementando almeno lo stanziamento da 100 a 200 mln. annui.

Si raccomanda infine la sollecita pubblicazione del riparto a cura del Ministero dell’interno, anche nelle more del perfezionamento del provvedimento.

2

Parere sullo schema di decreto del Viceministro dell’economia e delle finanze, ai sensi dell’articolo 1, comma 756, ultimo periodo, della legge 27 dicembre 2019 n. 160, integrativo del decreto 6 settembre 2024 del Viceministro dell’economia e delle finanze avente ad oggetto “Integrazione del decreto 7 luglio 2023 concernente l’individuazione delle fattispecie in materia di imposta municipale propria (IMU), in base alle quali i comuni possono diversificare le aliquote di cui ai commi da 748 a 755 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2019, n. 160”

Il decreto in esame ha la finalità di riapprovare l’Allegato A, modificato e integrato con ulteriori condizioni, sostituendo integralmente il precedente Allegato al decreto 6 settembre 2024.

In considerazione delle esigenze emerse nel corso del primo anno di applicazione del nuovo Prospetto delle aliquote IMU (anno d’imposta 2025), e sulla base di un confronto tecnico MEF- Anci, sono state individuate condizioni aggiuntive in base alle quali i Comuni possono introdurre ulteriori differenziazioni delle aliquote IMU, con particolare riguardo a abitazioni principali inagibili e ai diversi casi di abitazioni concesse in comodato gratuito.

Le predette integrazioni si applicano a decorrere dall’anno d’imposta 2026.

Parere favorevole

L’ANCI esprime soddisfazione per la collaborazione tecnica intercorsa con le strutture del Dipartimento delle Finanze del MEF e con i responsabili SOGEI, che ha certamente favorito, sin dal primo anno di applicazione del nuovo Prospetto, un generalizzato rispetto dell’adempimento da parte dei Comuni.

ANCI ritiene tuttavia necessario valutare l’opportunità di misure normative per sanare i residui casi di erronea o mancata compilazione del Prospetto 2025 (circa un centinaio di enti, tutti di piccola dimensione), che appaiono giustificabili alla luce della significativa complessità tecnica che ha caratterizzato questo passaggio.

3

Designazione per la sostituzione del rappresentante UPI nella Cabina di regia interistituzionale del Piano nazionale d’azione contro la tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani 2022-2025

Designazione acquisita