• Giugno 25, 2015
di anci_admin

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Conferenza finanza locale – Galeone: “L’Italia è un caso peculiare in Europa: usate verso i comuni politiche “non convenzionali”

La sessione dedicata  alla “Governance multilivello in Europa” è utile per m...

La sessione dedicata  alla “Governance multilivello in Europa” è utile per mettere in evidenza le peculiarità del caso italiano. La crisi e le sue conseguenze sugli equilibri di finanza pubblica hanno prodotto mutamenti nelle relazioni multilivello in tutti i Paesi membri: norme più severe nel coordinamento tra stato e istituzioni sub-statali agevolate da processi di armonizzazione dei bilanci; piani di rientro dal debito delle amministrazioni regionali e locali; diminuzioni dei livelli di spesa così come riduzioni nei trasferimenti centrali”. Lo ha detto il direttore Ifel Pierciro Galeone nel corso del suo intervento alla seconda giornata della IV Conferenza sulla Finanza e l’Economia locale, organizzata a Roma da Anci e Ifel.
Galeone ha precisato, tuttavia, che “il caso italiano assume caratteri particolari”.
“L’Italia – ha detto – ha affrontato una recessione economica senza precedenti nel dopoguerra e una crisi acuta delle finanze pubbliche. C’è stato uno sforzo speciale al fine di restituire reputazione a un debito sovrano trovatosi tra le prime linee di trincea nella crisi dell’Euro”. “Verso i comuni sono state usate politiche ‘non convenzionali’ – ha aggiunto il direttore di Ifel –. Il contributo richiesto dai comuni al risanamento dei conti pubblici nazionali, nel periodo 2011- 2015 è stato di 12,3 mld di euro distribuiti tra tagli di trasferimenti erariali, inasprimento del Patto di stabilità interno ed effetti della nuova contabilità.
“Si tratta del 29,7% della spesa corrente del 2010. Il calo dei trasferimenti è stato parzialmente compensato dalla crescita della pressione fiscale locale: il saldo registra 5,5, mld in meno di risorse disponibili per i Comuni; un calo di 94 euro pro-capite (2010-2014)”.
Risultato, “maggiore prelievo locale senza maggiori benefici locali. In definitiva – ha sottolineato Galeone – una parte rilevante dei tributi comunali è stata utilizzata come contributo al risanamento della finanza pubblica nazionale. Non si è trattato solamente di una variazione forte e rapida dei flussi finanziari, stavamo attuando una nuova architettura costituzionale delle relazioni finanziarie tra livelli di governo: più ampia autonomia integrata da perequazione verticale basata su capacità fiscale e fabbisogni standard”.
“Gli interventi di coordinamento della finanza pubblica – ha concluso Galeone – non sono intervenuti solamente sulle quantità ma hanno mutato, a più riprese e in più modi,  l’assetto delle entrate locali e  gli spazi di concreta autonomia. Hanno svuotato i trasferimenti statali e introdotto una perequazione orizzontale. Un sistema di relazioni multilivello irriconoscibile rispetto al disegno costituzionale e ai tentativi di sua attuazione legislativa”. (com)