• Settembre 11, 2014
di anci_admin

Interventi

Comuni – Fassino: “I Comuni siano titolari esclusivi del loro fisco, su spending review c’è molta demagogia”

"I Comuni hanno nelle loro mani una parte della fiscalità: la gestiscono, ma gran parte ...

"I Comuni hanno nelle loro mani una parte della fiscalità: la gestiscono, ma gran parte dei fondi finiscono nelle casse dello Stato. Noi diciamo che ci deve essere una distinzione netta: la fiscalità dello Stato sia gestita dallo Stato, la fiscalità dei Comuni sia gestita dai Comuni e ciascuno sia titolare esclusivo della propria fiscalità". Lo ha detto il sindaco di Torino e presidente dell’Anci Piero Fassino, durante il suo intervento al congresso dell’Anci Toscana.  
Parlando ai sindaci toscani riuniti per scegliere il loro nuovo presidente, Fassino ha dedicato ampio spazio al tema della spending review: “Su questo c’è molta demagogia. Se spegnessimo le luci nelle città, al primo incidente notturno dovremmo accendere il doppio delle luci. Così Cottarelli ci fa spendere di più”.
“I sindaci – ha continuato – la spending review la fanno ogni mattina quando entrano in ufficio. Non c’è nessun commissario straordinario alla spending review che, chiuso nel suo ufficio di Roma, possa fare meglio dei sindaci", in questo "noi reclamiamo autonomia". “Se i Comuni italiani – ha aggiunto – contribuiscono al 2,4% del debito, è giusto che ci sia chiesto di portarlo a zero. Ma portarlo a zero, senza caricare sulle nelle nostre spalle le colpe di altri".
Il presidente Anci ha anche parlato delle città metropolitane, rimarcando come “bisogna attrezzare territori a competere bene”. “Le città metropolitane non saranno una riedizione delle Province, ha assicurato Fassino che ha precisato: “Le Province sono state sostituite da Province di secondo grado che sono radicalmente differenti e che sono sostanzialmente una forma di coordinamento fra i sindaci dei comuni di quel territorio".
"La Città metropolitana esiste anche in altri paesi europei da tempo – ha argomentato il presidente Anci e noi, dopo un dibattito durato 24 anni, abbiamo deciso di farla diventare intelaiatura forte di legislazioni europee”.
Dal leader dei sindaci anche un accenno alla riorganizzazione delle società partecipate. “Condividiamo totalmente l’obiettivo indicato da Renzi della loro razionalizzazione: 8000 sono troppe, ce ne sono tante  piccole e questo si traduce in una minore efficienza e maggiori costi degli utenti". "Serve – ha aggiunto il presidente Anci – un grande processo di riforma che ci consenta di ridurre e accorpare le partecipate e di far nascere anziché un prato con tanti piccoli fili d’erba, una foresta con tanti alberi robusti. Anche perché le società pubbliche robuste possono anche aprirsi ai privati, quotarsi in borsa e stare sul mercato".
Infine, sulla riduzione del debito, arriva l’appello al presidente del Consiglio Matteo Renzi perché conceda maggiore autonomia: ”Il nostro Paese deve mettere in campo una drastica riduzione del debito, dobbiamo però scegliere la strada più efficace. Renzi ha detto che bisogna ridurre la spesa del 2%. Io preferisco che si dica: il tuo bilancio deve ridursi del 2% dopo di che ognuno è libero su come farlo. Lascia fare ai Comuni come farlo”. (gp)