- Maggio 6, 2016
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Comuni di minore dimensione demografica – Nota Anci per una giusta informazione
Da troppo tempo ANCI assiste a quella che si può definire, innanzitutto e senza mezzi te...Da troppo tempo ANCI assiste a quella che si può definire, innanzitutto e senza mezzi termini, come una grave “campagna di disinformazione”, condotta da Asmel in stretto raccordo con Anpci.
ANCI non è mai intervenuta valutando l’azione di altre Associazioni e rispettando il lavoro comunque a difesa dei Comuni, posto che questo lavoro abbia mai prodotto qualche utile risultato. E su questo nutriamo molti dubbi.
La reiterata azione denigratoria produce una grossolana disinformazione a livello locale su temi delicatissimi che impone un nostro intervento a tutela dei Comuni associati che sono pressoché la totalità.
Solo a titolo esemplificativo: tra i numerosi “comunicati” di Asmel viene rivendicato il merito di aver indotto il Ministro dell’Interno ed i Prefetti – dopo averli rispettivamente diffidati in relazione ad una circolare ministeriale del 12 gennaio 2015 – a consultare i Comuni sulle criticità rilevate nell’attuazione della normativa sulle gestioni associate. E’ invece in considerazione delle oggettive difficoltà rilevate dall’ANCI che grazie ad una tempestiva intesa in sede di Conferenza Stato Città, tra ANCI e Ministero Interno, venne successivamente emanata una circolare integrativa del 23 gennaio 2015 – mai citata da Asmel – con la quale si conveniva che nell’ottica della più proficua e leale collaborazione, il delicato iter di costituzione dei modelli di governance locale trovasse la sede naturale di verifica e confronto nell’ambito delle Conferenze provinciali permanenti con il necessario contributo delle rappresentanze territoriali dell’ANCI.
Molte altre e ben più gravi sono le “esternazioni” che si susseguono da parte di Asmel e Anpci, rivolte ad attribuire all’ANCI posizioni mai assunte o, nella migliore delle ipotesi, comunque artefatte.
In particolare, sempre in tema di gestioni associate, la posizione assunta da tempo dall’ANCI, dopo aver chiesto e concordato con il Governo l’opportunità di una sospensione dei termini prorogati infatti di un anno, è volta a porre i Comuni al centro del riordino della governance locale, superando limiti demografici troppo elevati e precostituiti, portando ad almeno tre le funzioni da gestire in forma associata rispetto alle dieci ad oggi obbligatoriamente previste. Tutto ciò attraverso l’individuazione volontaria di ambiti adeguati da parte di tutti i Comuni interessati, consentendo, non da ultimo, di ridisegnare la Governance locale tenendo conto del cambiamento in atto a livello provinciale.
Qualora fosse tempestivamente avviato l’iter parlamentare di una tale proposta di legge, costituirebbe una vera “rivoluzione” rispetto al sistema attuale, in grado di rafforzare i Comuni e non certo “per alzare il tiro sul numero dei Comuni da far scomparire” come affermato recentemente da Asmel, attribuendo ancora una volta ad ANCI affermazioni e conclusioni travisate.
ANCI è quotidianamente impegnata in mille altre battaglie a favore di tutti i Comuni, con particolare attenzione a quelli di minore dimensione demografica battendosi per semplificare la vita di questi enti a partire dagli adempimenti burocratici. (com)