• Marzo 23, 2015
di anci_admin

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Comuni – Castelli: “Su tagli abbiamo già dato, ora tocca allo Stato centrale”

“Il ministro Padoan sta predisponendo una serie di tagli alla spesa che permetta di "smin...

“Il ministro Padoan sta predisponendo una serie di tagli alla spesa che permetta di "sminare" il sentiero disastrato della finanza pubblica dalle molte bombe ad orologeria rappresentate dalle varie clausole di salvaguardia targate Letta, prima e, dopo, Renzi. Per la bonifica finanziaria Padoan necessita di ben dieci miliardi di euro e sono sempre più insistenti le voci secondo le quali si ricorrerà all’ennesima ‘mungitura’ delle casse comunali. Al buon Padoan ricordo che i Comuni hanno già dato e che, di taglio in taglio, si rischia di cagionare danni irreversibili alle nostre città. Lo dichiara Guido Castelli, presidente Ifel  e sindaco di Ascoli Piceno.
“Il contributo richiesto ai Comuni per il risanamento della finanza pubblica è stato particolarmente gravoso negli ultimi anni, come riconosciuto dall’ultimo rapporto annuale della stessa Corte dei Conti. Secondo gli organi deputati al controllo della contabilità pubblica, l’apporto degli enti territoriali al
miglioramento dei saldi di finanza pubblica risulta totalmente sproporzionato, anche alla luce del fatto che la spesa dei Comuni rappresenta poco più del 7% della spesa pubblica complessiva – prosegue -. Questa situazione si è particolarmente aggravata con le misure restrittive che sono state approvate a carico delle municipalità dai governi Monti, Letta e Renzi. Nell’arco di tempo compreso tra il 2011 ed il 2015 i tagli in senso stretto sono stati pari a circa 9 miliardi di euro mentre, a titolo di patto di stabilità, i Comuni hanno riservato al ‘sistema paese’ avanzi finanziati pari ad ulteriori 8 miliardi e 500 milioni di euro. Noi Comuni abbiamo fatto quel che dovevamo. Ora Deve dimagrire lo Stato centrale magari dopo aver desegretato i dossier di Carlo Cottarelli sui tagli alla spesa centrale caduti ormai nel
dimenticatoio. Che fine abbiano fatto i documenti stilati dai tavoli tematici, nessuno lo sa, ma sarebbe ora di scoprirlo: il timer delle clausole di salvaguardia sta procedendo inesorabilmente verso la deflagrazione”, conclude Castelli. (com/ef)