• Dicembre 2, 2015
di anci_admin

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Comitato delle Regioni – Giovedì e venerdì 115esima Plenaria, Brighenti: “Tener conto di esperienze Comuni su sharing economy”

“Nel momento in cui chiediamo al Parlamento Ue un intervento legislativo adeguato sul fenomeno...

“Nel momento in cui chiediamo al Parlamento Ue un intervento legislativo adeguato sul fenomeno della sharing economy, ci auguriamo che tenga nel massimo conto le esperienze realizzate dai Comuni ed il loro apporto alla corretta definizione dell’economia collaborativa”. E’ l’auspicio di Benedetta Brighenti, vicesindaco di Castelnuovo Rangone e membro  supplente della delegazione italiana del Comitato delle Regioni, che venerdì prossimo sarà relatrice del parere con cui il Cdr – prima istituzione Ue – prenderà posizione sulla sharing, sintetizzando la posizione degli enti locali dei 28 Stati membri.
“E’ un parere di iniziativa che sarà adottato in plenaria e questo – spiega al telefono Brighenti – consentirà al Cdr di fornire al Parlamento le linee principali su cui lavorare. E’ importante che tutti gli enti locali, capitanati da quelli italiani, si possano esprimere sull’economia collaborativa, dalla A alla Z, sottolineando punti di forza e di debolezza di un fenomeno da mettere completamente a fuoco”.
Questo perché, pur parlando molto la stampa di economia collaborativa, “è necessario un approfondimento che parta dai territori per evitare – sottolinea la rappresentante italiana – l’approdo ad un’analisi parziale che rischia di risultare erronea”.
Secondo Brighenti, bisogna massimizzare “le innovative esperienze territoriali realizzate, in particolare dai Comuni italiani, che sono tra i più brillanti”. Basti pensare agli esempi di Bologna e Milano, che “hanno attuato progetti e regolamentazioni per portare risposte concrete su vari temi: da quello dei lavori pubblici e delle strade, alla gestione dei parchi, alle comunità ed agli spazi urbani in disuso, piuttosto che legate al mondo del welfare”.
“Solo gli enti locali possono offrire la giusta chiave di lettura  della sharing economy, perché solo analizzando il fenomeno dal basso se ne colgono – conclude Brighenti – in modo organico gli aspetti sia positivi che negativi ad essa connessi”. (gp)