• Giugno 25, 2013
di anci_admin

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Coesione – Focus Anci Rivista: “Bene coinvolgimento Comuni nella programmazione 2014-2020, ma ora risorse siano usate meglio”

“Il fallimento dei precedenti cicli di programmazione impone un'azione tesa a rilanciare svilu...

“Il fallimento dei precedenti cicli di programmazione impone un’azione tesa a rilanciare sviluppo e coesione del Paese attraverso un riscatto dell’azione pubblica ed un utilizzo più tempestivo ed efficace delle risorse”. Sono queste secondo l’Anci le condizioni imprescindibili per ottimizzare l’impiego delle risorse comunitarie in vista del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. Ad affermarlo è Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato alle politiche per il Mezzogiorno, in un intervento pubblicato su Anci Rivista, che nel suo ultimo numero dedica un focus sul coinvolgimento dei Comuni nella nuova programmazione dei fondi comunitari. Una sezione che evidenzia l’azione sviluppata dall’Anci, a partire dalla riprogrammazione dei fondi Ue decisa dall’ex ministro Barca, e portata avanti con documenti ed incontri di approfondimento in vista della definizione dell’accordo di partenariato tra Italia e Ue. Il tutto intorno a tre opzioni strategiche’ –  Mezzogiorno, città ed aree interne – e secondo una strategia di supporto ai Comuni riconosciuta anche dal nuovo ministro Carlo Trigilia.
“L’Europa ha bisogno di aree urbane ed aree metropolitane ben attrezzate, che sono i poli dove si concentrano investimenti orientati al futuro, nonché competenze e conoscenze a tutti i livelli”, puntualizza il sindaco di Potenza. Ma la sfida più grande è adesso per le regioni meridionali, chiamate ad attrezzarsi al meglio per cogliere le ultime opportunità offerte, prima che il sistema della ripartizione dei fondi Ue cambi. “Le risorse a loro disposizione – 100 miliardi di euro  tra fondi strutturali Ue, cofinanziamento nazionale e fondi ex Fas – rappresenteranno l’ultima grande occasione per uscire dalle aree povere di Europa”, afferma il delegato Anci al Mezzogiorno.
Da parte sua Micaela Fanelli, delegata Anci alle Politiche comunitarie e Piani di sviluppo, sottolinea il valore di considerare, per la prima volta, le aree interne come obiettivo strategico della programmazione comunitaria: “Di fronte alla crisi di settori come l’edilizia, il turismo e il commercio, un’iniezione finanziaria immediata per le aree periferiche è fondamentale. Tanto più dopo lo smobilizzo dei debiti della P.a. verso le imprese”. Ed il carattere innovativo di questa scelta ha anche un immediato impatto operativo. “Mancava un punto che guidasse non solo le risorse addizionali, ma anche le impostazioni ordinarie. La programmazione del Piano azione coesione – osserva Fanelli – indirizza in modo più ampio temi come scuola, sanità, trasporti e diritti civili, che sono le vere precondizioni per lo sviluppo dei piccoli territori”.
Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, nella sua qualità di delegato Anci alle Città metropolitane rivendica, invece, un ruolo più forte per le aree metropolitane: “Devono diventare autorità di gestione diretta delle risorse comunitarie per lo sviluppo locale”. Il delegato Anci nel suo intervento spiega: “Il rafforzamento degli hub metropolitani non si determina a discapito delle aree circostanti, ma è un processo che rafforza il livello subregionale e l’Europa intera, in un’ottica di governance più intelligente”. Per questo motivo “è giusto riconoscere loro un ruolo adeguato, in termini di gestione ed entità delle risorse”. (gp)