- Novembre 9, 2015
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Città eUniversità – Nappi (Ferrara): “Protocollo importante per costruzione e sviluppo delle future città universitarie”
“Il Protocollo di intesa tra Anci e Crui per la collaborazione tra città e universit&ag...“Il Protocollo di intesa tra Anci e Crui per la collaborazione tra città e università nello sviluppo dei territori urbani e del Paese costituisce un importante strumento verso la costruzione e lo sviluppo di città universitarie così intese”. Lo ha detto il Rettore dell’Università degli Studi di Firenze, professor Pasquale Nappi commentando l’accordo tra Anci e Crui, la Conferenza dei rettori che prevede politiche innovative di promozione per favorire la trasformazione, in particolare di taluni centri, in poli d’attrazione internazionali per lo sviluppo del pensiero.
“Per molto tempo – ha detto il Rettore – e in molti casi ancora oggi, le città hanno più che altro svolto un ruolo di contenitore delle attività didattiche e di ricerca delle università e dei loro studenti , ricavando dalla loro presenza vantaggi non trascurabili, ma puramente indotti: occupazione di popolazione locale nell’amministrazione dell’università, fonti di reddito dall’alloggio e dai consumi di studenti e docenti, servizi alle università, turismo legato a convegni, formazione di parte dell’élite locale, e così via. L’università ha d’altro canto tratto vantaggi, anch’essi puramente indotti, dalle città in cui sono collocate: per la disponibilità di spazi dedicati alle loro sedi, per le infrastrutture e i servizi, oltre che per alcune esternalità connesse alla qualità della vita urbana”.
Solo in anni recenti, “con il crescere nelle società postindustriali del ruolo determinante della cultura, della scienza, della ricerca e dell’informazione, il rapporto dell’università con il contesto locale e con i territori ha cominciato a modificarsi – ha sottolineato il professor Nappi –. Questo perché è finalmente maturata la percezione che la città universitaria non possa essere ridotta alla mera sommatoria di realtà più o meno dialoganti: la percezione che essa sia una nuova realtà in continua evoluzione, definita attraverso l’interazione tra comunità accademica e comunità cittadina, a partire dallo sviluppo di buone pratiche concernenti la soluzione di problemi e la valorizzazione di potenzialità”.
“Il Protocollo di intesa tra Anci e Crui per la collaborazione tra città e università nello sviluppo dei territori urbani e del Paese costituisce un importante strumento verso la costruzione e lo sviluppo di città universitarie così intese – ha ribadito il Rettore –. Innanzi tutto perché indica alcuni ambiti nei quali il coordinamento di atenei e municipalità consente di meglio affrontare i problemi che derivano dalla presenza di un numero rilevante di cittadini temporanei con le aspettative e le necessità tipiche di una popolazione studentesca: dai problemi concernenti i trasporti e a quelli relativi all’individuazione di spazi per lo studio e l’aggregazione giovanile in genere, passando per temi centrali come la politica degli alloggi o l’assistenza sanitaria”.
Peraltro, il rettore Nappi evidenzia che “la città universitaria non pone solamente problemi. La presenza di studenti e docenti, i primi e i secondi provenienti da tutto il mondo, offre alla comunità cittadina opportunità irripetibili di interazione con una massa critica e creativa di persone che possono rappresentare la vera ricchezza di una città universitaria”.
“Non solo – da detto – la ricchezza misurata in termini economici, quella legata al trasferimento tecnologico dall’università al mondo delle imprese e alle innumerevoli iniziative sorte attorno a questo aspetto anche e soprattutto per incentivare l’occupazione giovanile. Una ricchezza almeno altrettanto rimarchevole è infatti quella che investe il mondo della cultura, attinente a quanto può essere descritto in termini di trasferimento culturale, e quella che concerne le possibilità di sviluppo e radicamento di una società civile aperta, critica e consapevole”.
“Se così stanno le cose – ha concluso il rettore dell’Università degli Studi di Ferrara –, un tema particolare merita di essere valorizzato come perno attorno a cui sviluppare l’identità della città universitaria: il tema della partecipazione. Se infatti l’identità della città universitaria si definisce attraverso l’interazione tra comunità accademica e comunità cittadina, un peso centrale è assunto dalle modalità dell’interazione, ovvero dai termini con cui si struttura e amplifica la partecipazione alle scelte. Il che vale direttamente per le relazioni tra le due comunità, ma indirettamente per ciò che le precede: lo scambio tra le componenti in cui quelle comunità si articolano”. (com/fdm)