• Novembre 3, 2015
di anci_admin

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Città e Università – Zara (rettore Lecce): “Lavoriamo da anni sui temi valorizzati da intesa Anci-Crui”

Università e Comuni alleati nella costruzione di un rapporto organico di cooperazione per pro...

Università e Comuni alleati nella costruzione di un rapporto organico di cooperazione per promuovere i territori e la crescita della conoscenza e del capitale umano. Il rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara, condivide in pieno lo spirito che sta alla base dell’accordo siglato da Anci e Crui all’ultima assemblea Anci di Torino. E questo sia in un’ottica generale che soprattutto per le sue ricadute operative nel contesto locale.
Rettore Zara, perché è così importante l’accordo firmato qualche giorno fa?
Un’Università è un luogo di ricerca, di didattica, di attività di “terza missione” e, quindi, prima di tutto un “luogo”, un ambiente di quotidiane attività inserite in un contesto più ampio in cui tali attività dovrebbero sempre di più integrarsi. L’Università rappresenta una ricchezza per il territorio di riferimento, sia dal punto di vista dell’indotto generato nello svolgimento delle proprie attività sia per le iniziative che possono essere promosse nell’ambito delle attività di ricerca e terza missione. In città medio-piccole come Lecce e in territori come il nostro Salento, scarsamente infrastrutturati e con uno sviluppo socio-economico da rilanciare, le attività dell’Università sono ancora più importanti. Per questo molti dei temi di quest’accordo sono da anni oggetto di lavoro congiunto con gli enti territoriali, si tratta adesso di rendere questo lavoro organico e capace di progettazione condivisa.
Una delle priorità indicate dall’intesa è quella di un ripensamento del sistema dei trasporti pubblici e della mobilità urbana, per venire incontro alle esigenze della degli studenti. Cosa proponete come ateneo salentino?
Già negli anni scorsi abbiamo messo in campo iniziative congiunte per agevolare il trasporto pubblico degli studenti, in particolare per ciò che riguarda le tariffe, ma la sfida è adesso ragionare assieme su una mobilità urbana integrata, ecologica e sostenibile. Sono già presenti, per esempio, ipotesi di realizzazione di nuove piste ciclabili per il collegamento delle sedi universitarie.
Altro campo di attività quello della tutela, valorizzazione e garanzia di ‘sostenibilità’ degli immobili legati alle funzioni delle università. Come si potrà declinare questo passaggio a livello locale?
Il patrimonio immobiliare dell’Università del Salento è molto ricco e diversificato. Da anni iniziative e progetti lo rendono parte del patrimonio cittadino e di quello salentino, vuoi nel caso di sedi storiche, vuoi perché luoghi in cui si svolgono importanti consessi, vuoi perché adibiti a musei, contenitori di mostre e molto altro, ma è certamente necessaria una maggiore integrazione. Molto dipenderà dagli accordi che riusciremo a mettere in campo: sgravi tributari costituirebbero un grosso aiuto, ma non ci sfuggono le difficoltà in cui versano gli enti territoriali.
Nella logica del dialogo con il territorio ricopre un ruolo strategico il rapporto tra istituzioni accademiche e mondo del lavoro.
Considerato come è strutturato il nostro territorio, siamo consapevoli dell’importanza, da un lato, di promuovere corsi sempre più professionalizzanti e in linea con le richieste del mercato del lavoro e, dall’altro, di promuovere la creazione d’impresa. Nel primo caso, abbiamo avviato un profondo ripensamento dei percorsi al nostro interno e, nel secondo, è da anni molto vivace il sostegno agli spin-off della ricerca. Sono attivi, inoltre, incubatori d’impresa. L’appoggio degli enti territoriali, ancora una volta, sarà fondamentale per dare respiro a queste iniziative.
Tra i campi privilegiati del protocollo vi è quello della costruzione di politiche per la promozione dei territori e delle università a livello mondiale. Che tipo di esperienza siete in grado di condividere con le altre realtà universitarie italiane?
Il Salento si è caratterizzato, sempre di più negli ultimi anni, per la capacità d’attrazione a livello mondiale. Lo verifichiamo anche nella promozione di iniziative congressuali: è un territorio molto attrattivo grazie alle sue bellezze paesaggistiche, ambientali, artistiche, storiche, enogastronomiche, sociali in senso ampio. Lecce è inoltre una città con un costo della vita accessibile, e che quindi può puntare a essere meta nazionale e internazionale non solo per brevi periodi (come nel caso del turismo) ma anche per progetti più ampi e duraturi di vita, di lavoro, di ricerca e di iniziative in generale. Si tratta di fornire le occasioni giuste. Su questo stiamo lavorando, anche assieme agli enti territoriali. (gp)