• Novembre 3, 2015
di anci_admin

Notizie

Città e Università – Perrone: “Loro integrazione è valore aggiunto che crea innovazione e sviluppo”

“L'università e il territorio hanno l'esigenza di rafforzare le relazioni, in un'ottica...

“L’università e il territorio hanno l’esigenza di rafforzare le relazioni, in un’ottica di crescita del capitale umano, occupabilità delle persone e di competitività del sistema socio-economico privato e pubblico. L’integrazione va vista come un valore perché produce innovazione e sviluppo e consente di incentivare la partecipazione, costruire rete, di far incontrare soggetti diversi su interessi comuni”. Lo evidenzia, Paolo Perrone, sindaco di Lecce e vice presidente vicario dell’Anci, a pochi giorni dalla chiusura del protocollo firmato durante l’assemblea Anci di Torino da Anci e da Crui per sviluppare una sinergia tra Comuni ed Atenei nella crescita dei territori.
Perrone sottolinea come “ci sono realtà che devono poter vivere dello scambio reciproco e costante, ed essere, vicendevolmente, l’una per l’altra, linfa, nutrimento, sostanza. E’ proprio il caso dell’Università e del territorio. Le università sono le istituzioni depositarie della conoscenza e rappresentano il principale veicolo per la diffusione delle innovazioni e dei cambiamenti in tutti i settori disciplinari”. “Un’istituzione universitaria – aggiunge il vice presidente Anci –  è potenzialmente garanzia di crescita e di miglioramento per il territorio in cui è insediata”. “D’altro canto, un territorio che aspira a crescere non può prescindere dalla propria Università: la città ha il dovere di coinvolgerla – spiega il sindaco leccese – per la definizione di programmi di sviluppo, predisposizione di progetti strategici e di sperimentazione della ricerca nella città, nonché mettere gli studenti, i loro luoghi di vita e i servizi ad essi dedicati al centro delle strategie di rilancio urbano”.
Quanto poi ai terreni di collaborazione tra atenei e Città, Perrone parla apertamente di una collaborazione sinergica e non unilaterale. “Come sottolineavo prima, entrambe le realtà vivono e si nutrono dell’esistenza dell’altra, ed è impensabile che possano portare avanti un percorso di crescita e di sviluppo l’una indipendentemente dall’altra”, afferma il vice presidente Anci.
“A proposito della crescita del capitale umano come patrimonio per lo sviluppo del Paese e dell’UE, c’è da dire che la crisi economica che l’Italia – ma anche altri paesi europei – ha vissuto nell’ultimo decennio ha messo in discussione tante cose, tra cui l’investimento delle famiglie in istruzione, provocando così un circuito non virtuoso che è la vera causa della scarsa crescita culturale, sociale, nonché economica”.
Infine, il potenziamento formativo che, “oltre ad innalzare produttività e tasso di sviluppo, ha, invece, importanti effetti redistributivi e fornisce un’occasione di ascesa sociale ed economica. Se cresce l’Università – intensa non soltanto come centro di formazione e ricerca, ma anche e soprattutto, come luogo della salvaguardia della tradizione identitaria, storica e sociale, nonché come centro di studio e di analisi lungimirante rispetto alle proprie potenzialità per il futuro, a breve e lungo termine – si garantisce crescita del capitale umano e, di conseguenza, sociale”, conclude il sindaco di Lecce. (gp)