• Giugno 13, 2013
di anci_admin

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Chionetti: “Innovazione, lavoro e programmazione, così si rilancia il Paese”

“Programmazione vera e a lungo termine per gli enti locali” e poi “politiche incis...
Chionetti: “Innovazione, lavoro e programmazione, così si rilancia il Paese”

“Programmazione vera e a lungo termine per gli enti locali” e poi “politiche incisive sul tema del lavoro”, seguite da una “accelerata decisa” nel campo dell’innovazione nella Pubblica amministrazione. E’ su questa triplice direttrice che per Nicola Chionetti, sindaco di Dogliani e coordinatore nazionale di Anci Giovani, dovrebbe muoversi l’azione di governo per permettere all’Italia di ripartire. Priorità che il sindaco di Dogliani ci elenca al telefono mentre è in viaggio in direzione Mirandola, dove domani e dopodomani si svolgerà la V assemblea programmatica degli amministratori under 35 dell’Anci.
Sindaco, siamo alla vigilia di una due giorni di confronti e dibattiti, ci anticipa quali temi i giovani amministratori porranno come prioritari?
Innanzitutto andare oltre la logica dell’emergenza e cominciare a programmare, sul serio, l’attività degli enti locali. E’ scandaloso che ci si trovi, a giugno inoltrato, a discutere sulla proroga dei bilanci. Fare politica in questo modo è impossibile ma soprattutto inefficace. Poi c’è il tema del lavoro. Manca ad oggi una azione incisiva, annunciata sì ma ancora sulla carta. Infine la semplificazione e l’innovazione amministrativa. E’ un argomento che noi giovani sentiamo molto perché un Paese non al passo con i tempi non crescerà mai.
Il programma di Mirandola è molto ricco e sono tre i ministri che interverranno, un riconoscimento importante…
Senza dubbio. Voglio ringraziare innanzitutto i ministri Delrio, Zanonato e Idem per la loro partecipazione. La loro presenza, oltre a caricare di aspettative i miei giovani colleghi, sarà occasione per provare a far sentire le nostre sollecitazioni. I sindaci rappresentano i territori e quelli giovani soffrono più degli altri l’abbandono delle comunità e i dati allarmanti sulla mancanza di lavoro. Spero che da ciascuno dei partecipanti arrivi un contributo per cercare di invertire una tendenza da troppo tempo negativa.
Avete scelto Mirandola, un comune ancora ferito dal terremoto di maggio del 2012, perché?
Riunirci a Mirandola è stata una intuizione di tutti i giovani amministratori che hanno voluto  così significare una attenzione costante per un territorio ancora ferito. A Mirandola, così come a L’Aquila, c’è ancora molto da fare e l’attenzione e la visibilità non sono mai troppe. Inoltre questo è un territorio fatto di persone tenaci e operose, che hanno da subito dimostrato di saper affrontare situazioni drammatiche. L’auspicio è prendere da questi luoghi quella voglia di ripartire e ricostruire. Anche noi, con i dovuti distinguo, abbiamo bisogno di ripartire e ricostruire. (ef)