- Novembre 11, 2014
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Catasto – Primi passi per la riforma, da Cdm via libera a norme su nuove commissioni censuarie
Primo passo per la riforma del catasto, che avrà però bisogno ancora di tempo (molto) ...Primo passo per la riforma del catasto, che avrà però bisogno ancora di tempo (molto) e altri decreti (almeno due) per vedere la luce. A sancirlo è il Consiglio dei ministri che nella riunione di ieri pomeriggio ha dato il via libera definitivo alle nuove commissioni censuarie, chiamate a validare i criteri su cui si baseranno le nuove valutazioni di calcolo delle rendite catastali. E quindi delle tasse sugli immobili, che, nella delega fiscale data dal Parlamento al governo, dovranno comunque non comportare esborsi aggiuntivi per i cittadini.
In ogni caso per vedere attuata la ‘rivoluzione’ sulle valutazioni catastali degli immobili, basate non più sui vani ma sui metri quadri, serviranno ancora diversi anni, tre secondo i più ottimisti, ma almeno cinque per gli addetti ai lavori. Di sicuro si cercherà di accorciare i tempi il più possibile, anche su sollecitazione della Commissione europea, e con l’impegno a mantenere "immutato" il carico fiscale complessivo.
Intanto si parte con le nuove commissioni locali e quella centrale che hanno un anno di tempo per insediarsi. Ne faranno parte anche rappresentanti indicati dalle associazioni di categoria, sotto il controllo dell’Agenzia delle Entrate. Ai componenti non sarà dato alcun gettone.
Il valore patrimoniale sarà stimato appunto non più in base ai vani ma ai metri quadri, partendo dai valori di mercato rilevati dall’Osservatorio del mercato immobiliare – Omi – dell’Agenzia delle Entrate e tenendo conto di posizione e carattestiche degli immobili. Allo stesso modo sarà elaborato un algoritmo anche per calcolare la rendita, partendo questa volta dai redditi di locazione medi, attraverso appunto una formula matematica che metterà in relazione tutto.
Accanto all’avvio dei lavori per rivedere i metodi di calcolo, su cui ci sarà un apposito decreto, dovrebbe poi arrivare anche la riforma delle zone del catasto in base all’omogeneità edilizia in modo da superare le micro aree attuali, con cui si dovrebbero anche definire le categorie catastali, che attualmente sono 45 (per il residenziale resterebbero solo tre categorie, otto o nove per le categorie ‘ordinarie’ e 17-18 per le categorie ‘speciali’).
Poi partirà il ‘censimento’ dei circa 66 milioni di immobili italiani, anche con l’obiettivo, come specificato nella delega, di fare emergere le ‘case fantasma’ ancora sconosciute al fisco. (gp)