- Febbraio 26, 2014
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Case vuote – Fondazione Patrimonio Comune: “Il riuso ‘dell’invenduto’ come risposta concreta al disagio abitativo”
I <a href="http://www.fondazionepatrimoniocomune.anci.it/index.cfm?layout=dettaglio&IdSez=813321...I dati sulle case vuote in Europa ed in Italia, diffusi nei giorni scorsi dal quotidiano The Guardian, confermano la necessità di attivare subito politiche concrete per fronteggiare l’emergenza abitativa che si registra soprattutto nei grandi centri urbani, per via degli sfratti. Lo sottolinea la Fondazione Patrimonio Comune dell’Anci, ricordando la notevole crescita degli immobili invenduti: nel solo 2011 sono stati il 75% delle 150mila unità ultimate. Un dato cui va aggiunto lo stock del residenziale nuovo non piazzato che si situa tra 500mila e 700mila unità (il cosiddetto magazzino ipotecato, sostanzialmente in mano alle banche).
Tutto questo mentre – prosegue la struttura dell’Anci – si allarga sempre di più la domanda di alloggi a prezzi contenuti da parte della classe grigia, da un lato troppo povera per un affitto di mercato (il rapporto tra affitto e reddito medi è cresciuto dal 40% del 2008 al 50% del 2012) e dall’altro troppo ricca per gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, configurando una ‘emergenza sociale’ che non può essere risolta solo con gli strumenti attuali. Come il Fondo investimenti per l’abitare (FIA) gestito dalla Sgr della CDP, il quale può garantire – ipotizzando l’impiego complessivo dei 2 miliardi in dotazione – circa 10-13 mila nuove unità, a fronte delle 600-700 mila famiglie che (dati MIT) chiedono alloggi sociali.
Da qui la proposta avanzata dalla Fondazione: riutilizzare l’invenduto grazie ad accordi con i proprietari, siano essi privati, banche e costruttori. FPC immagina che questo patrimonio abitativo, una volta utilizzato, potrebbe tornare sul mercato con canoni pari anche al 3% del suo valore stimato, potendo così soddisfare l’elevatissima domanda sociale ed allentando la tensione abitativa ormai insostenibile. (gp)