• Marzo 17, 2014
di anci_admin

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Casa – Affitti in nero, Consulta ‘boccia’ norma con vantaggi per locatari che segnalavano contratti irregolari

E’ illegittima la regola sulla determinazione dei canoni di locazione, che prevedeva vantagg...

E’ illegittima la regola sulla determinazione dei canoni di locazione, che prevedeva vantaggi per i locatari che segnalavano contratti di affitto in nero. Lo dichiara la Corte costituzionale censurando le norme contenute nel decreto legislativo n.23 del 14 marzo 2011, che prevedeva disposizioni in materia di federalismo fiscale municipale.
La sentenza n. 50 depositata venerdì scorso, 14 marzo, stabilisce che quelle regole sono viziate da eccesso di delega: i contenuti del decreto legislativo emanato dal governo sono andati oltre il perimetro fissato dal Parlamento nella legge delega, violando l’art. 76 della Costituzione.
Nel dettaglio, diversi tribunali – Salerno, Palermo, Firenze, Genova, Roma sezione staccata di Ostia – hanno impugnato i commi 8 e 9 dell’art. 3, che contiene le misure sulla cedolare secca sugli affitti. Il comma 8 stabilisce, in particolare, che i contratti di locazione delle case che "ricorrendone i presupposti, non sono stati registrati entro il termine stabilito", hanno una durata di 4 anni e il canone annuo è fissato nel triplo della rendita catastale più l’adeguamento Istat dal secondo anno.
Il comma 9 stabilisce poi che queste stesse disposizioni si applicano anche nei casi in cui nel contratto di locazione registrato sia stato indicato un importo inferiore a quello effettivo e sia stato registrato un contratto di comodato fittizio.
"Emerge con evidenza – si legge nella sentenza – che la disciplina oggetto di censura, sotto numerosi profili ‘rivoluzionaria ‘ sul piano del sistema civilistico vigente, si presenti del tutto priva di ‘copertura’ da parte della legge di delegazione: in riferimento sia al relativo ambito oggettivo, sia alla sua riconducibilità agli stessi obiettivi perseguiti dalla delega". (gp)