- Ottobre 13, 2022
Accadde in città
Canova, 200 anni. Sgarbi e Favero (sindaco Possagno): “Genio e scultore tra arte, bellezza e marmo”
“Adagiato tra le colline di Asolo e Bassano e Pantheon nella campagna veneta – spiega Sgarbi - il Tempio Canova rappresenta la civiltà classica in una sintesi suprema tra Andrea Mantegna, grande pittore padovano e Andrea Palladio, nobile architetto rinascimentale”. Il sindaco: "Casa Canova sarà inaugurata il prossimo 16 ottobre, integralmente rinnovata con lavori di restauro e riqualificazione dell’Ala Lazzari e dell’Ala Scarpa”. Guarda il video
“Canova, orgoglio veneto, eccellenza italiana e sinonimo di bellezza nel mondo”. Per Vittorio Sgarbi, Presidente della Fondazione Canova e sindaco di Sutri (VT), Possagno è “il più grande centro canoviano al mondo” e patria di uno tra i massimi esponenti del Neoclassicismo.
Nel bicentenario della morte (13 ottobre 1822), soprannominato il nuovo Fidia, Canova è celebrato come genio indiscusso per la ineguagliabile capacità di plasmare sculture di pietra da modelli di gesso fino a realizzare statue di marmo, capolavori immortali apprezzati in tutto il mondo.
“Adagiato tra le colline di Asolo e Bassano e Pantheon nella campagna veneta – spiega Sgarbi – il Tempio Canova rappresenta la civiltà classica in una sintesi suprema tra Andrea Mantegna, grande pittore padovano e Andrea Palladio, nobile architetto rinascimentale”.
Insieme ad Alberto Burri, esponente dell’arte informale originario di Città di Castello – continua – non esiste artista in grado di celebrare la civiltà artistica italiana come Canova”. E aggiunge: “non fu soltanto genio nel mondo antico, greco e romano, ma anche uomo politico e ambasciatore” quando, incaricato dal Papa, riuscì a recuperare i tesori italiani sottratti dai francesi.
E precisa: “si deve al fratello l’intuizione di trasferire i gessi, rappresentativi della civiltà classica e moderna, nella Gypsotheca, e nella Casa Museo dove è vissuto Canova. È in quei meravigliosi bozzetti in terracotta che ritroviamo lo spirito del mondo classico e della grande civiltà occidentale”.
“Il Tempio Canova, ora donato alla comunità – spiega il sindaco Valerio Favero – è un’opera architettonica di indubbio richiamo al Partenone di Atene e al Pantheon romano, ed è una tra le più rappresentative, simbolo del forte legame affettivo dei possagnesi con il loro illustre concittadino”. E Favero annuncia che “la Casa Canova sarà inaugurata il prossimo 16 ottobre, integralmente rinnovata con lavori di restauro e riqualificazione dell’Ala Lazzari e dell’Ala Scarpa”.
Dai primi rudimenti introdotti nella bottega del nonno paterno, abile scalpellino, Canova riuscì a forgiare pietra e marmo come se fossero materie duttili, a plasmare corpi energici e ad incarnare volti in soggetti vivi e reali. Un rivoluzionario nella tecnica scultorea: partendo dall’esecuzione del disegno, si realizzava una copia utilizzando piccoli chiodi di piombo applicati su un modello, tecnica che serviva per mantenere le proporzioni e le distanze nel blocco di marmo.