- Maggio 21, 2024
Dialogo con le istituzioni
Canelli: “Qualsiasi manovra di contenimento della spesa mette a rischio i servizi locali”
Il delegato Anci alla finanza locale in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera e Senato riunite ha riferito sull’impatto che la riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria, nonché di governance dell’Unione europea, può generare sui bilanci dei Comuni“Gli enti locali contribuiscono da anni a contenere il deficit annuale complessivo della finanza pubblica. Qualsiasi manovra di ulteriore contenimento della spesa e delle risorse locali disponibili mette a rischio l’erogazione dei servizi essenziali e qualsiasi regola può essere concepita solo a livello di comparto, considerando la complessità per gli enti locali della formazione degli equilibri e la forte differenziazione che li caratterizza”. Così Alessandro Canelli, delegato alla finanza locale e sindaco di Novara, in audizione presso le Commissioni Bilancio di Camera dei Deputati e Senato riunite, ha illustrato l’impatto che la riforma delle procedure di programmazione economica e finanziaria e della governance dell’Unione europea, può generare sui bilanci dei comuni.
Canelli, dopo aver portato all’attenzione dei parlamentari su come “diversi operatori hanno richiamato l’importanza del percorso compiuto in anni recenti per abolire i vincoli del vecchio patto di stabilità interno (obblighi di produzione e sterilizzazione di avanzi di bilancio) e approdare ad obblighi di pareggio dei saldi ordinari di bilancio”, ha anche ricordato ciò che è stato compiuto dai comuni che “contribuiscono da anni a contenere il deficit annuale complessivo della finanza pubblica”.
“Le nuove regole della governance comunitaria– ha spiegato il sindaco di Novara – pone di fatto la spesa primaria netta al centro del percorso di raggiungimento di uno stabile percorso di convergenza sui due parametri tradizionali, il rapporto Deficit/PIL e il rapporto debito/PIL, che continuano a costituire gli obiettivi sostanziali del percorso, sulla base rispettivamente delle due misure tradizionali (3% e 60%). Ma sono anche da valorizzare nella declinazione del nuovo patto di stabilità europeo l’esigenza di assicurare un ambiente favorevole agli investimenti, l’attenzione alla dimensione sociale nella scelta dei parametri di definizione e il monitoraggio degli obiettivi nazionali, l’attivazione di un dialogo Stato membro-Commissione per indicare la «traiettoria di riferimento» da rispettare ai fini della convergenza”.
“I primi due punti – ha concluso Canelli – inducono a ritenere che su due aspetti decisivi dell’attuale fase di gestione della finanza locale, gli investimenti e i servizi di rilevanza sociale, la scuola e il sostegno alle emergenze locali, ci debba essere una attenta riflessione che, ad avviso dell’Anci, dovrebbe condurre all’esclusione degli enti locali da nuove restrizioni quantitative, anche in ragione delle tendenze e dell’assetto finanziario attualmente rilevabili”.