- Marzo 31, 2025
Beni confiscati
Buonajuto: “I beni confiscati sostenibili e autosufficienti. Serve impegno degli attori coinvolti”
Marino: “Investire in programmazione comunitarie e politiche di coesione per rigenerazione urbanistica e sociale dei beni"
“Il tema dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha un ruolo cruciale per lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori, oltre ad avere un enorme valore simbolico. Pensiamo a quanto sia importante, per i giovani che vivono in quartieri difficili, vedere che i luoghi in cui la camorra emetteva le sue sentenze di morte si trasformano in luoghi di vita, di inclusione e di sviluppo”. Così il sindaco di Ercolano e delegato Anci a Legalità e gestione beni confiscati alla mafia Ciro Buonajuto intervenendo al seminario “Beni Confiscati alla criminalità organizzata: opportunità e limiti dell’attuale quadro normativo”, organizzato da Anci e Comune di Napoli con la collaborazione di Anci Campania.
“Per aiutare questo processo – ha continuato Buonajuto – è altrettanto importante raccontare e diffondere le best practice e proprio con questo intento l’Anci ha avviato la campagna “Rinasci legale”, par far capire a tutti le ricadute positive dei beni confiscati”.
“Ma i risultati ottenuti – ha concluso – vanno resi stabili, i beni confiscati devono essere sostenibili, vanno resi autosufficienti. Questa oggi è la sfida più complessa. Come Anci abbiamo avanzato diverse proposte che vanno in questa direzione, ma è necessario un impegno maggiore da parte di tutti gli attori coinvolti”
Da parte sua il presidente di Anci Campania e sindaco di Caserta, Carlo Marino ha ribadito che “i beni confiscati devono essere utilizzati in una forma giusta, con la cittadinanza attiva, con l’utilizzo sano dei beni comuni, mettendo al centro le politiche del welfare e del patrimonio.
“Non è soltanto una questione etica e non può essere soltanto una questione morale, di valori, seppur fondamentale – ha sottolineato Marino –. Serve che il tema dei beni confiscati sia messo a sistema, per il bene comune”.
In tal senso il presidente di Anci Campania ha rimarcato la necessità di puntare su un approccio innovativo “inserendo il tema nelle politiche di programmazione comunitarie e nelle politiche di coesione e intercettando finanziamenti per la rigenerazione non solo urbanistica ma anche sociale dei beni confiscati, puntando anche ad un quadro normativo nuovo che veda un soggetto sovra territoriale governare il processo affinché tutti i Comuni siano sostenuti e possano fare massa critica rispetto alla criminalità organizzata”. La giornata, aperta da un indirizzo di saluto inviato della presidente del Consiglio comunale di Napoli Enza Amato, ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali e autorità impegnate quotidianamente nella lotta ai clan. Sono intervenuti, tra gli altri, il prefetto di Napoli Michele Di Bari, il presidente della Corte d’Appello di Napoli Maria Rosaria Covelli, il rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Napoli Carmine Foreste e l’assessore alla Polizia Municipale e Legalità, Antonio De Iesu.