- Marzo 15, 2022
Conferenza nazionale alcool
Bianco: “Comuni in prima linea nella prevenzione e nella promozione di corretti stili di vita”
Il presidente del Consiglio nazionale ha rappresentato l’Associazione all’iniziativa promossa dal Ministero della Salute a 20 anni dalla legge quadro 125/2001. “Serve un approccio interistituzionale e, a livello locale, il coinvolgimento delle Comunità nelle sue varie articolazioni istituzionali e di organizzazioni di cittadini”“Nelle nostre città sono cresciuti i fenomeni di marginalità estreme che sempre più spesso vedono intrecciarsi condizioni di povertà a patologie quali l’abuso di alcool. Per gestire al meglio tali problematiche, la dimensione territoriale è fondamentale non solo per definire interventi efficaci con un approccio multiprofessionale, ma anche per sviluppare una programmazione integrata. Bisogna favorire condizioni preventive attraverso corretti stili alimentari e di vita e modificando comportamenti a rischio come l’abuso di alcool. In tutto questo il ruolo delle comunità locali è strategico e i sindaci sono pronti a fare la loro parte nel programmare ed attuare gli interventi”. Lo ha detto il presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco, intervenendo alla seconda Conferenza Nazionale Alcol promossa dal Ministero della Salute, per fare il punto sullo stato dell’arte a livello nazionale, regionale e locale, ad oltre 20 anni dall’approvazione della Legge quadro 125/2001 in materia di alcol e problemi correlati. Alla conferenza hanno partecipato i ministri della Salute Roberto Speranza, dell’Istruzione Patrizio Bianchi, delle politiche giovanili Fabiana Dadone e del Lavoro e Politiche Sociali Andrea Orlando.
Di fronte ad un fenomeno che si sta notevolmente diffondendo sempre più presso le fasce deboli della popolazione, “bisogna puntare sulla prevenzione e la promozione della salute nei vari ambienti che richiedono – ha spiegato Bianco- un approccio interistituzionale e, a livello locale, il coinvolgimento delle Comunità nelle sue varie articolazioni istituzionali e di organizzazioni di cittadini”. In particolare, il forte aumento del consumo e dell’abuso presso i giovani e i giovanissimi “deve farci riflettere ed impone una riflessione sulla necessità di rafforzare un lavoro in rete ed interistituzionale, alleanza che può diventare centrale nel costruire programmi di prevenzione e promozione della salute anche a livello locale”. “Non va poi dimenticato – ha aggiunto – che la pandemia ha peggiorato le condizioni correlate alle patologie dell’invecchiamento e quanto l’isolamento e la mancanza o ridotta attività fisica ha contribuito a peggiorare le condizioni di salute delle persone anziane.
Per questo, secondo il presidente del Cn Anci, è importante che si crei intorno a questi temi ed in particolare all’alcol e al tabagismo “maggiore consapevolezza dei rischi anche tra i giovani ed una informazione che ‘smitizzi’ l’uso dell’alcool come strumento di raggiungimento di successo”.
Ma come garantire un’azione più efficace? Secondo Bianco bisogna ripartire dal piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 che ci ricorda come “le città devono costantemente affrontare situazioni che impattano sulla salute, come l’inquinamento atmosferico, gli incidenti stradali, gli stili di vita non corretti, gli agenti infettivi che si diffondono più facilmente in condizioni di sovraffollamento”.
D’altro canto “è necessario rafforzare nei Piani nazionali, Regionali e locali le programmazioni integrate con i territori, per superare differenze geografiche e realizzare programmi di prevenzione e promozione della salute in tutti gli ambiti, Comunità locali, scuole, luogo di lavoro- che tengano conto dei determinanti ambientali, sociali ed economici”, ha concluso Bianco.