- Luglio 19, 2023
Unione europea
Bianchi: “Rafforzare il ruolo degli enti locali rispetto al processo decisionale europeo”
Anci audita presso la XIV Commissione Politiche Ue“L’Anci e il CdR condividono la centralità dei provvedimenti oggetto dell’audizione odierna e nello specifico il fatto che il programma di lavoro della Commissione europea per il 2023 si ispiri in larga misura alle proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa e che il Governo sia consapevole che riforme mirate dei Trattati in vigore rientrino nell’interesse nazionale e siano tese ad assicurare maggior efficacia e tempestività”. Così Matteo Luigi Bianchi, consigliere nazionale dell’Anci e membro italiano del Comitato europeo delle regioni audito in rappresentanza dell’Associazione e del CdR presso la Commissione Politiche Ue, nell’ambito dell’esame congiunto della relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea nell’anno 2023, del Programma di lavoro della Commissione europea nel 2023 e del Programma di diciotto mesi del Consiglio dell’Unione europea (1° luglio 2023 – 31 dicembre 2024). Le parole d’ordine sono condivisione, partecipazione e sussidiarietà.
Anche in vista delle elezioni europee 2024, Bianchi sottolinea la necessità di promuovere iniziative mirate a mobilitare il coinvolgimento democratico dei cittadini, aumentare la trasparenza e nell’ambito delle politiche dell’Unione, prestare massima attenzione ad una politica migratoria di respiro europeo, al rafforzamento della politica di coesione e dell’ autonomia strategica europea, sia sul piano delle risorse che della difesa.
In merito alla Politica di Coesione UE 2021-2027 Bianchi ha riferito come l’Anci stia consolidando l’azione di capitalizzazione e disseminazione su fondi e politiche europee promossa negli ultimi anni per favorire una maggiore condivisione di conoscenze e un accesso più forte dei comuni alle opportunità europee.
“L’azione di monitoraggio su fondi e programmi europei per i comuni – ha aggiunto il consigliere nazionale Anci – parte dalla consapevolezza che stanno utilizzando tali strumenti per fare rete con altre realtà comunali su scala europea e per potenziare la capacità amministrativa nell’affrontare le principali sfide urbane anche attraverso il coinvolgimento di università, società civile e attori dinamici del territorio. La partecipazione a questi programmi contribuisce a definire nuovi servizi e funzioni complementari agli investimenti del PNRR e di programmazioni operative nazionali e regionali”.
Negli ultimi dieci anni, i Comuni hanno incrementato le attività di rilievo internazionale nonostante la crisi economica e le mille difficoltà attraversate fino a diventare artefici di quella che oggi va sotto il nome di diplomazia delle città. A fronte di ciò, “occorre – ha aggiunto – rafforzare la partecipazione dei Comuni al processo normativo UE e il ruolo del Comitato delle Regioni”, anche in considerazione del fatto che la Delegazione italiana presso il Comitato delle Regioni è tra le più attive e nel corso del biennio 2022-23 è stata relatrice di importanti pareri.
In sede di revisione del quadro finanziario pluriennale (QFP), il membro del CdR ha ribadito la positività verso l’ulteriore finanziamento della politica di coesione e l’impegno a continuare a sostenere pienamente l’Ucraina, le sue regioni e i suoi comuni e ad assumersi le proprie responsabilità nella ricostruzione del paese.
Facendo un passo indietro, Bianchi ha sottolineato che dal 2009, anno dell’adozione del Trattato di Lisbona, il CdR deve essere consultato durante tutte le fasi del processo legislativo dell’UE e che anche a livello nazionale, “si è proceduto alla riforma organica delle norme che regolano la partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa europea. In tal senso, è necessario intensificare i rapporti tra Parlamento e CdR, creando uno stretto legame fatto di ascolto costante tra questi soggetti visto che Comuni e Regioni sono tra i destinatari principali del diritto UE. Gli enti locali e regionali sono infatti responsabili dell’attuazione di circa il 70% della legislazione UE e di oltre il 50% degli investimenti pubblici”.
Ricordando che l’ultima audizione tenuta dai membri del Comitato presso la XIV Commissione risale al 13 febbraio 2019, Bianchi ha poi ribadito l’importanza di confronto più serrato. “I Comuni – ha precisato – sono pronti a fare la loro parte, ma è necessario un intervento del legislatore per l’adozione di misure idonee e la predisposizione di risorse adeguate per interventi che riducano la distanza tra le istituzioni europee, nazionali e locali.
“Si deve cercare di chiudere il cerchio – ha concluso Bianchi – affinché gli enti locali e regionali possano essere più incisivi verso il decisore politico europeo, creando un percorso virtuoso tra territori, commissione europea e governo nazionale”.