- Marzo 20, 2018
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Avvistamenti – Libri, Si vive se si cammina: l’arte di passeggiare in città
Apriamo il dizionario. Flânerie: andare a zonzo, bighellonare, gingillarsi, perdere tempo.&nbs...Apriamo il dizionario. Flânerie: andare a zonzo, bighellonare, gingillarsi, perdere tempo. Avete mai pensato che rappresenti una modalità conoscitiva del mondo ( e di se stessi) e in particolare della città. “Camminare per la città è la flânerie par excellence”, leggiamo in La gioia del vagare senza meta di Roberto Carvelli, Edicicloeditore, pp. 91, euro 9,50. In queste pagine l’autore ricorda il suo girovagare nelle città, da Rejkjavik a Kobe in Giappone, da Praga a Lugano.E soprattutto nella sua città, Roma, dove si esprime la nostalgia per il centro di una volta pieno di “animazione e di arte”, e dove si dichiara, paradossalmente, una preferenza per piazza San Silvestro di allora – “caoticità verde di autobus totalmente sperduta nell’ordine del Centro, come un caravanserraglio contenuto ma allegro” – oggi ridotta a “salotto lugubre”. I grandi flâneur, Charles Baudelaire e Walter Benjamin, hanno trovato nella città “una dispersione benefica”, nella quale una improvvisa illuminazione può coglierli in ogni momento. E termina con un elogio del camminare, del muoversi: dalle predicazioni di Buddha per l’India a Gesù in movimento perpetuo, dai filosofi greci detti appunto peripatetici (Aristotele in testa) al religiosissimo Dante che immagina il viaggio terreno come un grande road movie: “ si vive se si cammina”. (flp)