- Ottobre 17, 2023
#Anci2023
Autostrade per l’Italia punta all’ingegneria digitale per promuovere le infrastrutture del futuro
Movyon e Free to X, società controllate del Gruppo, insieme per lo sviluppo tech e la decarbonizzazione della rete: al centro “smart roads” e sostenibilità.
Movyon e Free to X, società controllate del Gruppo, insieme per lo sviluppo tech e la decarbonizzazione della rete: al centro “smart roads” e sostenibilità. Il Piano di Trasformazione di Aspi fra ricerca, costruzione e ammodernamento delle opere prevede oltre 21,5 miliardi di investimenti. La tecnologia a servizio delle infrastrutture. La rigenerazione delle autostrade, infatti, passa anche attraverso lo sviluppo tech e l’impiego di soluzioni innovative in termini di gestione della rete. A tale scopo Autostrade per l’Italia ha lanciato il Programma Mercury: un piano capillare per l’innovazione tecnologica, che ha l’obiettivo di garantire una rete più sicura, partecipando da protagonisti alla rivoluzione che decarbonizzazione, digitalizzazione e nuovi servizi di trasporto stanno apportando a tutti i sistemi di mobilità.
Per raggiungere quest’obiettivo Aspi ha messo a terra un piano completo di rigenerazione delle infrastrutture, da oltre 21,5 miliardi di euro di investimenti, per l’ammodernamento e l’ampliamento della rete; parte di queste risorse sono destinate al capitolo dell’innovazione tecnologica, con l’obiettivo di digitalizzare rapidamente le autostrade e costituire le cosiddette “smart road”.
Nello specifico Mercury è strutturato in 5 cluster che coprono tutti gli ambiti di sostenibilità ambientale e sviluppo tecnologico. Progetti importanti realizzati da Autostrade per l’Italia, in collaborazione con le sue società controllate come Movyon e Free to X. Il primo cluster focalizza la sua attenzione sulle “Connected infrastructure” e propone tecnologie avanzate per la digitalizzazione, l’ammodernamento delle infrastrutture e lo scambio di nuove informazioni. In questa cornice il progetto prevede, a esempio, la realizzazione di una nuova rete d’accesso in fibra ottica su tutti i 3.000 km autostradali. Il secondo cluster, “Intelligent road”, invece, si concentra su soluzioni innovative utili al miglioramento della viabilità con l’implementazione di sistemi stradali intelligenti. In questo contesto Aspi, attraverso Movyon, società leader nello sviluppo e nell’integrazione di soluzioni tecnologiche avanzate di Intelligent Transport Systems e monitoraggio delle infrastrutture, ha realizzato le prime “smart roads”. Un nuovo modo di concepire la mobilità, considerando le strade, i veicoli e gli utenti come un unico spazio interconnesso. La sperimentazione ha già interessato 26 chilometri del tratto autostradale tra Firenze Sud e Firenze Nord in entrambe le direzioni e altrettanti chilometri sul nodo urbano di Bologna, per un totale di 52km di “strada intelligente” lungo l’Autostrada A1. In questo modo le autostrade, sempre più connesse e digitali, si preparano ad accogliere la Guida autonoma. Movyon, infatti, ha già realizzato i primi test di un sistema che consentirà al veicolo di comunicare con l’infrastruttura, a esempio in galleria, mantenendo lo stesso livello di guida autonoma, anche in assenza del segnale satellitare, grazie all’utilizzo di sistemi C-ITS. Nel prossimo futuro lo sviluppo di questo progetto sarà fondamentale per rendere la guida autonoma ancora più performante, efficiente, sicura e confortevole.
Sempre grazie all’impiego di tecnologie all’avanguardia è stato possibile il monitoraggio completo e in tempo reale della viabilità e delle opere: sono esempi concreti il “Programma “Falco” e “Argo”. Il primo, tramite l’impiego di droni, permette di inviare flussi video direttamente al Centro Radio Informativo, consentendo di controllare lo stato della viabilità anche in tratti autostradali lungo i quali non sono disponibili telecamere. Un’iniziativa unica in Italia sia per il numero di ore in volo che per le caratteristiche della sperimentazione, che ha previsto l’esecuzione di voli notturni e il monitoraggio di transiti eccezionali anche in corrispondenza di cantieri, lungo alcuni tratti della A26 e della A10, in Liguria. Il secondo progetto, ARGO, ha reso possibile il monitoraggio e la gestione del ciclo di vita degli asset delle opere, con droni che raccolgono dati strutturali di ponti, cavalcavia, viadotti e gallerie.
Altro cluster importante di Mercury si concentra sulle “Green solutions”, l’impiego di soluzioni per elevare la sostenibilità ambientale, generare energia da fonti rinnovabili e realizzare un’infrastruttura per abilitare nuovi servizi per la mobilità. Progetti importanti come quelli sull’elettrico che, attraverso Free To X, società che si occupa della progettazione, realizzazione e gestione delle stazioni in qualità di Charging Point Operator (CPO), hanno reso possibile l’elettrificazione delle stazioni di ricarica nelle aree di servizio. La società, infatti, sta completando il piano di installazione da 100 colonnine in altrettante aree di servizio. Il progetto, messo in campo grazie a un investimento complessivo di 75 milioni di euro interamente finanziato da Autostrade per l’Italia, ha come obiettivo quello di creare la più grande rete di ricarica ad alta potenza in Italia in ambito autostradale (High Power Charger – HPC). Con il completamento del piano, Aspi punta a raggiungere una completa copertura da nord a sud, e una interdistanza tra una stazione e l’altra di circa 50 km. In questo modo l’infrastruttura si pone sulla stessa media a livello europeo e in linea con la proposta di regolamento europeo. Un obiettivo sfidante. La visione per Free To X è quella di diversificare l’offerta dei servizi sviluppando progetti che vadano oltre la rete autostradale, un percorso già iniziato con le Superfast Charging Station negli aeroporti di Milano Linate e Malpensa, tra le più grandi stazioni di ricarica presenti negli aeroporti internazionali.
E ancora il terzo cluster di Mercury, “Flexible Pricing”, è un progetto finalizzato a rendere più flessibili e modulari i meccanismi di pagamento del pedaggio per semplificare il sistema di esazione. Infine, ultimo tassello del piano è l’“Urban Mobility”, che punta a nuovi servizi e soluzioni orientate all’utente finale e alle Pubbliche Amministrazioni, che gestiscono la mobilità nelle aree metropolitane. Programmi ambiziosi per rigenerare la rete e proiettare le autostrade nel futuro.