- Giugno 22, 2016
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Autorità portuali – Anci al Senato: rischio estromissione Comuni, si rafforzi loro ruolo nella governance sistema
“Evitare l’estromissione dei Comuni dalle politiche portuali, rafforzando il loro ruolo ...“Evitare l’estromissione dei Comuni dalle politiche portuali, rafforzando il loro ruolo in alcuni passaggi decisionali ‘chiave’ per l’avvio degli strumenti di governance della struttura composta dalle 15 Autorità di sistema portuale approvate dal governo il 20 gennaio scorso”. E’ la posizione espressa dal sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, che in qualità di presidente della commissione Porti, ha rappresentato l’Anci all’audizione presso la commissione Lavori Pubblici del Senato, nell’ambito dell’esame del decreto legislativo che riorganizza la disciplina delle Autorità portuali.
In linea generale l’associazione (vedi documento consegnato ai commissari) ha apprezzato il fatto che sia assicurata la presenza dei Comuni nei Comitati di gestione delle Autorità, alle quali è affidata l’adozione del piano regolatore di sistema portuale, l’approvazione del piano operativo triennale, concernente le strategie di sviluppo delle attività portuali e logistiche, oltre all’approvazione del bilancio.
Ma nello specifico l’Associazione ha auspicato che “l’intesa per la nomina del Presidente di ciascuna delle 15 Autorità di sistema portuale venga raggiunta oltre che con il Presidente della regione o regioni interessate, anche con il sindaco del Comune sede dell’AdSP, in virtù alla pari dignità costituzionale fra gli enti di cui sono rappresentanti di vertice”. “Quando si parla della governance del porto non si può prescindere dalla rappresentanza istituzionale del sindaco all’interno delle singole autorità del sistema portuale”, ha rincarato Nogarin.
D’altro canto il sindaco di Livorno ha rappresentato l’esigenza di semplificare “l’approvazione dei piani regolatori di sistema portuale nella parte che prevede, l’approvazione finale della regione interessata a seguito dell’intesa con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti”. Proprio per assicurare certezza sui tempi, i Comuni propongono di inserire un termine di 30 giorni per l’approvazione dei piani da parte delle regioni a seguito della conclusione della procedura di Valutazione ambientale strategica.
Altro tema centrale del provvedimento è per l’Anci quello della cosiddetta ‘retroportualità’ vale a dire le strutture logistiche (soprattutto aree di stoccaggio, magazzini, depositi accessori) e i terminal infrastrutturali (strade, ferrovie,), il cui riferimento nel decreto legislativo appare alquanto debole.
Per questo motivo il rappresentante Anci ha chiesto che “ogni singola Autorità portuale abbia potere di iniziativa anche su input dei singoli componenti del Comitato di gestione”. Su questi singoli temi l’Associazione ha già incassato, nel corso del confronto politico svolto in Conferenza Unificata, la disponibilità del governo ad accogliere le proposte dei Comuni.
Inoltre, sempre per rafforzare il legame con il retroporto e lo sviluppo dei sistemi logistici, l’associazione suggerisce di inserire due rappresentanti designati dalla Conferenza Unificata, quali componenti del Tavolo nazionale di coordinamento delle AdSP. Un forum tecnico previsto dal decreto legislativo, che ha anche fra i suoi compiti quello di coordinare e armonizzare a livello nazionale la pianificazione urbanistica portuale, con lo scopo di dare maggior rilievo alle tematiche legate al retro porto, oltre che per assicurare coordinamento territoriale.
Infine, i Comuni interessati hanno proposto un’alternanza sulle sedi delle autorità portuali per risolvere questioni delicate, come quelle nei porti di Salerno e Napoli, Augusta e Catania o Gioia Tauro e Messina, dove sono diverse le vocazioni territoriali. (gp)