- Marzo 9, 2015
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Assemblea Anci Marche – Fassino: “Non esistono modelli di città da esportare ma esperienze da studiare”
“Non esistono modelli di città da esportare ma un'esperienza che Torino ha fatto allarg...“Non esistono modelli di città da esportare ma un’esperienza che Torino ha fatto allargando il suo profilo da industriale a quello legato all’economia della conoscenza. La mia città ha vissuto uno straordinario cambio di identità quando ha smesso di essere capitale manifatturiera del paese. A Torino sono nate: Rai, cinema, moda, Unità d’Italia, auto, la Confindustria. Torino è diventata grande grazie a questa sua identità prima della grande crisi 25-30 anni fa con la globalizzazione che ha cambiato i paradigmi della competitività.La rinascita è nata scommettendo sull’innovazione con i tanti centri di ricerca, la formazione con un’università che è punto di riferimento anche per studenti stranieri e la cultura per la quale si spendono 100 milioni di euro in partnership pubblico-privato”. Tutto ciò è stato possibile grazie all’accordo di tutti gli stakeholders che ci hanno consentito di parlare di governance plurale”. Così il presidente Anci Piero Fassino durante il suo intervento all’assemblea di Anci Marche, svoltasi venerdì 6 marzo ad Ancona e di cui sono stati resi noti i contenuti con una nota diffusa dalla stessa Anci Marche.
Al termine del dibattito organizzato dal Comune di Ancona su come valorizzare gli assets delle città con il confronto tra Ancona e Torino attraverso la voce dei rispettivi sindaci, Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche, ha aperto i lavori dell’Assemblea Straordinaria di Anci Marche alla quale ha partecipato lo stesso Fassino. Tanti i temi di stretta attualità sul tavolo a partire dalla finanza locale dei comuni, la questione Imu/Tasi che incide sulla redazione dei bilanci comunali, l’armonizzazione contabile, le nuove Città metropolitane, che sono gravate di un taglio particolarmente oneroso – 1 miliardo nel 2015 e altri 2 nel biennio 2016-17, tutti temi oggetto anche della lettera indirizzata al presidente del consiglio Matteo Renzi. I Comuni hanno contributo decisamente al risanamento dei conti pubblici devolvendo allo Stato, dal 2010 al 2014, oltre 17 miliardi di euro a cui aggiungere, nel 2015, un ulteriore sforzo di 1 miliardo e mezzo da spending review e 1,8 da Patto di stabilità.
Inoltre si è parlato dell’associazionismo dei comuni. I piccoli comuni, infatti, attraverso la relazione del coordinatore Roberto De Angelis, sindaco di Cossignano, denunciano la situazione di incertezza e confusione normativa in cui si trovano amministratori e funzionari nella predisposizione dei bilanci e che rende impossibile qualsiasi programmazione. Inoltre ribadiscono l’urgenza di una “Fase Costituente” che ridefinisca un chiaro ed efficiente assetto istituzionale del Paese basato su principi di leale collaborazione istituzionale tra i diversi livelli di Governo territoriale per definire compiti e funzioni di ciascuno e che riconosca la centralità dei Comuni.
Nel corso dell’Assemblea è stato rinnovato il coordinamento dei piccoli comuni ed unioni che nelle Marche ammontano a 170 sul totale di 246 municipalità. (com/ef)