- Novembre 4, 2013
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Assemblea Anci, io c’ero
MARINA CARLEVATO Presidente Comunità Montana Valchiusella, Vall Ero presente alla XXX Assemb...MARINA CARLEVATO Presidente Comunità Montana Valchiusella, Vall
Ero presente alla XXX Assemblea ANCI a Firenze alla Fortezza da Basso, tanti gli Amministratori provenienti da tutta Italia, sono stati toccati i temi caldi della politica italiana: la riforma degli enti locali, le problematiche dei piccoli Comuni, la legge di stabilità, la sanità pubblica, la scuola, il lavoro, i servizi, riforma legge elettorale, revisione titolo V Cost., immigrazione, economia, lavoro ecc..importanti giornate di lavoro e di confronto con i rappresentanti dei vari Ordinamenti. Gli interventi dei Sindaci hanno sottolineato la grande difficoltà di interagire con le istituzioni superiori che spesso non riconoscono e non conoscono l’importanza del nostro ruolo, troppo spesso additano i piccoli comuni a soggetti generatori di una spesa inutile non rendendosi conto che siamo i primi interlocutori con i cittadini ed i problemi del territorio. Nel corso dell’assemblea si è chiesto di allentare il patto di stabilità per i comuni e eliminarlo per i quelli sotto i 5000 abitanti; si è parlato altresì dei tagli ai trasferimenti ai Comuni. Fassino, Presidente ANCI, ha dichiarato:"In questi anni abbiamo visto costantemente ridotte le nostre risorse e come se non bastasse le ingerenze sul ruolo dei Comuni sono aumentate, come accaduto con la spending review, persecutoria nei nostri confronti. Voglio dire con chiarezza che noi la revisione della spesa la facciamo tutti i giorni. Vorrei fosse così anche per le altre parti dello Stato" Parole "aspre" ha detto Fassino, "così come aspro è lo stato d’animo dei sindaci italiani. Negli ultimi 12 anni – ha ricordato – abbiamo subito continui tagli. Solo dal 2007 al 2013 parliamo di 16 miliardi di euro, otto di inferiori trasferimenti e altri otto dai vincoli del Patto di stabilità. Non è pensabile tagliare ancora." Si è poi parlato di service tax, della TRISE; su questo argomento le parole del Premier Letta – che ha invitato a lottare tutti insieme per uscire dalla crisi con più crescita ed occupazione – sono apparse distensive rispetto alle preoccupazioni dei sindaci sulla nuova imposizione sulla casa, ovvero sulla Trise e sulla sua articolazione, c’è la disponibilità del governo a verificare conti e calcoli delle nuove Tari e Tasi anche se il ministro Delrio ha asserito che qualsiasi modifica dovrà essere apportata a saldi invariati. Nella legge di stabilità c’è anche l’impegno a non tagliare i trasferimenti per il 2014 e con la service tax il riconoscimento di una fiscalità locale. Il Ministro Delrio, favorevole alle Unioni di Comuni, ha altresì annunciato: "Ho intenzione di aprire una "call’ perché e’ troppo alto il numero di normette e inghippi. Dai primi di novembre – ha spiegato – aprirò dunque una ‘chiamata’ e tutti i Comuni, con un format molto semplice, potranno segnalare tutti gli adempimenti inutili". "Un lavoro che servirà a costruire un decreto per evitare tutte queste cose che complicano la vita dei Comuni", afferma il ministro che, comunque, non intende derogare alla semplificazione dei livelli di governo che il ddl di riforma delle province si pone: "In tutti i paesi europei il 90% dei Comuni lavora in forma associata. Va bene discutere delle regole, quando esse non funzionano, ma non possiamo derogare all’idea che dobbiamo metterci insieme, pur salvaguardando le peculiarietà dei singoli enti". Personalmente ho vissuto con emozione l’intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, uomo di grande saggezza, il quale ha dichiarato: "Il tema delle riforme istituzionali e costituzionali è ormai ineludibile". Il Paese ha un "bisogno drammatico di liberarsi di contraddizioni antiche e recenti" a partire da quelle istituzionali, dove "risiede una non marginale, ma pesante concausa della stagnazione e della perdita della capacità di crescere e di competere della nostra economia. Faccio appello, cari sindaci, al vostro apporto, fondato sulla vostra esperienza di governo, sul vostro rapporto con i cittadini e sulla vostra visione dell’interesse nazionale". Delle riforme istituzionali e costituzionali, ha aggiunto, "non se ne può più discutere a vuoto. Non ci si può più girare attorno. C’è l’occasione, oggi, in questo 2013-2014, di giungere a delle conclusioni valide, più o meno comprensive di molteplici necessità ed è un’occasione da non sprecare, se non vogliamo condannarci a un riflusso pessimistico senza rimedio, e compromettere anche quello che si sta facendo e che si deve ancora fare sul terreno delle politiche di crescita e di sviluppo economico-sociale". Ha riconosciuto che "sul piano istituzionale i Comuni costituiscono il fronte più vicino ed esposto alle sfide della quotidianità, a tutte le manifestazioni di malessere sociale e civile e alle istanze che ne scaturiscono, così come alle emergenze naturali e ambientali che scoppiano improvvise o che si è nel tempo mancato di prevenire". "Di qui – ha aggiunto – l’affanno in cui vi trovate, le difficoltà dell’azione immediata che non può mancare da parte vostra e dello sforzo di progettazione cui non potete rinunciare". Il Presidente della Repubblica ha poi dedicato un passaggio alla revisione del Titolo V della Costituzione e alla riforma della legge elettorale. Tanti gli intervenuti: dal Sindaco Matteo Renzi che ha portato i saluti della città di Firenze, Ministri del Governo Letta, Parlamentari e Rappresentanze sindacali, Presidenti di Regioni e Province ecc… "Occorre una vera rivoluzione – ha concluso il presidente dell’Anci Fassino-, una deregolazione che liberi le amministrazioni centrali e locali dai troppi adempimenti che soffocano amministratori e cittadini. I Comuni hanno e meritano fiducia. Abbiamo la consapevolezza di vivere in un grande Paese e per farlo uscire dalla crisi occorre lo sforzo di tutti, ognuno per ciò che gli compete. "’Il Paese siamo noi’ non vuole essere un semplice slogan o narcisismo fine a se stesso. Con queste parole abbiamo voluto significare la nostra dedizione senza la quale l’Italia non ce la farebbe". Una dedizione, secondo il presidente Anci, messa troppo spesso in dubbio. Benché la strada sia ancora tutta in salita è stata per me un’esperienza positiva, finalmente siamo riusciti a farci ascoltare dalle più alte cariche delle Stato, auspico pertanto che il nostro Governo sappia trarre apprendimento anche da tutti noi che quotidianamente ci troviamo a dover affrontare i tanti disagi che vivono i nostri cittadini. Sono fermamente convinta che i cambiamenti non vanno fatti a tavolino ma nel rispetto dei territori, di chi vive e di chi ogni giorno amministra: dovremo essere uniti per portare avanti le
nostre istanze, insieme si può perchè: "Il Paese siamo noi".