- Dicembre 1, 2016
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Aree interne – Le esperienze associative di Valle di Diano, Madonie, Valle di Comimo e Casentino – Valtiberina
“La strategia nazionale delle aree interne ha impresso una forte accelerazione al processo di ...“La strategia nazionale delle aree interne ha impresso una forte accelerazione al processo di associazionismo che nel nostro territorio da anni ci ha consentito di creare una vera e propria politica di coesione per 15 Comuni della Valle di Diano”. Lo ha sottolineato Raffaele Accetta, sindaco di Monte San Giacomo che ha illustrato l’esperienza della Comunità Montana del salernitano nel corso del forum sull’associazionismo promosso oggi nell’ambito del forum voluto da Presidenza del Consiglio e Agenzia per la Coesione.
Accetta ha posto l’accento sui cambiamenti che si sono registrati in questi anni nell’organizzazione del territorio. Da quello istituzionale “che ha consentito la condivisione delle scelte politiche, a quello amministrativo. Ma anche quello economico sociale “con la nascita di un vero e proprio partenariato territoriale che ci consente di interloquire con gli attori locali”.
Come trasformare un’area interna fortemente frammentata livello istituzionale con ben sei unioni di Comuni in una sola federazione comunale che sia in grado di dialogare in modo efficace con la Regione e con lo stesso territorio. E’ questa, invece, la sfida che sta portando avanti la Sosvima ovvero l’Agenzia di sviluppo locale delle Madonie. Lo ha spiegato il suo presidente Alessandro Ficile, parlando al convegno in svolgimento a Roma.
Con l’idea della federazione, anche un modo per aggirare il divieto dello Statuto regionale di costituire nuove unioni comunali, “abbiamo messo tutti i 19 Comuni aderenti sullo stesso piano dal punto di vista della rappresentanza: ogni ente avrà tre suoi rappresentanti, mentre i costi saranno ripartiti in base alla popolazione”, ha spiegato Ficile. Dal 2018 questo ente, che è legato in convenzione con altri tre Comuni della zona, sarà autonomo dal punto di vista finanziario. Lo sarà grazie ad economie di scala “che – ha aggiunto il rappresentante dell’Agenzia – ci permetteranno di assumere 26 persone che sono i dipendenti necessari a portare avanti la struttura”.
Da parte sua Silvio Mancini, sindaco di Atina, Comune capofila dell’Area interna Valle di Comino, ha sottolineato l’importanza del nuovo metodo acquisito nella costruzione della programmazione territoriale per le aree interne. “Siamo una comunità di 29 mila abitanti sparsa tra 18 Comuni, al confine tra Lazio, Abruzzo e Molise. All’inizio eravamo frenati dal campanilismo, poi – ha spiegato – abbiamo deciso di puntare sul ruolo dei sindaci che hanno la capacità di trasmettere il valore di una strategia che nasce dal basso. Per questo abbiamo costituito tre sub commissioni territoriali su altrettanti temi chiave, mentre tutti i sindaci del territorio sono stati coinvolti partecipando alla costruzione di un percorso”, ha concluso.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Sestino, Marco Renzi, che ha illustrato il progetto Aree Interne Casentino-Valtiberina. “Nel nostro territorio esistevano già due comunità montane che, tra il 2010 e il 2011, si erano trasformate in Unioni. Il fatto di esserci confrontati ogni giorno in tavoli di lavoro – ha sottolineato il sindaco toscano – ci ha permesso di superare le diffidenze. Poi è stata la stessa logica della strategia nazionale a darci la spinta verso un percorso di progettazione innovativo che punta, in modo particolare, sulla valorizzazione dei servizi socio-sanitari”. (gp)