- Marzo 30, 2016
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Animali in città – V Rapporto di Legambiente, una spesa pubblica da quasi 250 milioni di euro
Per le politiche relative agli animali d’affezione e, in generale, per la migliore convivenza ...Per le politiche relative agli animali d’affezione e, in generale, per la migliore convivenza in città con animali padronali e selvatici, le amministrazioni comunali e aziende sanitarie locali spendono 248.654.053,08 euro. E’ quanto emerge da “Animali in città” di Legambiente, il V rapporto, patrocinato dall’Anci, che raccoglie ed elabora i dati forniti dalle amministrazioni comunali capoluogo di provincia e dalle aziende sanitarie locali. Una cifra che, secondo Legambiente, "non basta né a risolvere problemi annosi come quello del randagismo, né a garantire campagne utili alla corretta gestione degli animali da compagnia”.
Al questionario di Legambiente hanno risposto ben 91 amministrazioni comunali capoluogo di provincia, l’82,7% del campione e 73 aziende sanitarie locali, ossia il 49% delle 149 Aziende sanitarie del campione contattato. In particolare, dal rapporto emerge che in Italia viene sterilizzato un cane ogni 5 (4,8) che arrivano nei canili e un gatto ogni 8 (8,2) nelle colonie; i cani regolarmente registrati nell’anagrafe sono 7.715.817, pari a un cane ogni 9 cittadini (8,8), ma con enormi differenze tra le varie città.
Ad esempio, se a Terni risultano essere uno ogni 3,5 abitanti, lo stesso ufficio ad Avellino ne conta uno ogni 722 cittadini, così come sarebbero uno per 2,5 abitanti per la Asl Umbria2 mentre la Asl Roma F ne conta uno ogni 50 abitanti (49,6). Stessa situazione per i gatti nelle colonie: uno ogni 12,5 abitanti nel comune di Arezzo mentre ad Asti diventano uno ogni 1.913 abitanti. E se l’Asur2 di Fabriano ne conta uno ogni 22,5 cittadini, la Asl di Nuoro parla di un gatto ogni 7.949 abitanti.
Ma il dato che, con il modello vigente, indica maggiormente il successo nella gestione degli animali è probabilmente quello relativo alla capacità di allocare o riallocare i cani che finiscono nei canili: qui situazione al top a Bolzano e Lucca e per le aziende sanitarie di Frosinone e Ancona (ASUR2) dove per ogni nuovo ingresso trovano felice sistemazione due esemplari, al peggio Trapani, dove ogni 30 nuovi ingressi si riesce a sistemare un solo esemplare e Nuoro, che riesce a ricollocare un cane ogni 11 nuovi ingressi. Anche per i controlli di settore i numeri sono variabili: se Potenza dichiara un controllo all’anno ogni 21 cittadini e Terni uno ogni 45,3, a Novara viene effettuato un controllo ogni 21.000 abitanti, mentre la ASL Milano 1 dichiara di farne uno ogni 95mila abitanti.
Nel complesso, l’89% delle amministrazioni comunali che ha risposto al questionario ha dichiarato di aver attivato l’assessorato e/o l’ufficio appositamente dedicato agli animali, mentre il 97% delle aziende sanitarie locali ha dichiarato di avere almeno il canile sanitario e/o l’ufficio di igiene urbana veterinaria (in cinque casi anche l’ospedale veterinario) appositamente dedicati. (com/ef)