- Ottobre 28, 2015
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#anci2015 – Bianco: “Giochiamo in attacco, più autonomia per i sindaci e meno burocrazia per risposte ai cittadini”
TORINO – “Al di là della legge di Stabilità, che per la prima volta dopo a...TORINO – “Al di là della legge di Stabilità, che per la prima volta dopo anni non prevede tagli per i Comuni, dobbiamo giocare una ‘partita di attacco’ per ottenere cambiamenti reali su molti aspetti che riguardano la vita delle nostre città, a partire da una vera autonomia per i sindaci”. Lo ha affermato Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale Anci e sindaco di Catania, aprendo i lavori della XXXII Assemblea annuale dell’associazione che si svolgono fino a venerdì 30 ottobre al Lingotto di Torino.
“Per i Comuni siamo in un momento delicato, come amministratori – aggiunge Bianco – non siamo messi nelle condizioni di poter gestire le comunità che ci sono state affidate dando risposte ai bisogni dei cittadini”. Tutto questo sia “per la presenza di eccessivi vincoli che per la ridottissima flessibilità assicurata che – sottolinea – è molto diversa dall’autonomia di cui godono gli amministratori delegati delle aziende”.
Ma insieme alla scarsa autonomia, il sindaco di Catania punta l’indice anche contro “il rapporto tra politica e burocrazia comunale. Questa relazione, figlia della netta separazione decisa con le riforme di fine anni 90, – spiega da ex ministro dell’Interno – va assolutamente rivista. Nelle attuali condizioni i sindaci, per questo motivo, spesso non riescono a portare a compimento gli indirizzi politici che si prefiggono”.
Vi è poi l’ostacolo dell’eccessiva burocrazia: “Se è difficile districarsi tra i diversi timbri per un grande Comune, non oso pensare cosa possa essere per un piccolo”, sottolinea il sindaco di Catania, plaudendo alla recente decisione di dedicare esclusivamente alle loro problematiche una riunione della Conferenza Stato-Città.
Infine, dall’esponente Anci un appello all’unità di tutti i sindaci: “Abbiamo bisogno di fare squadra e di lavorare tutti insieme, al di là del colore politico e della provenienza geografica. Lo dobbiamo – conclude il Presidente del Consiglio Anci – alla responsabilità istituzionale che ci è stata affidata dai cittadini”. (gp)