- Novembre 5, 2014
Notizie
#Anci2014 – Piccoli Comuni, Guerra:”Spenderò il mio impegno in Parlamento per migliorare una manovra pesante per i ‘piccoli'”
Pubblichiamo il saluto del coordinatore Piccoli Comuni Anci, Mauro Guerra Purtroppo la sfortu... Pubblichiamo il saluto del coordinatore Piccoli Comuni Anci, Mauro Guerra
Purtroppo la sfortunata perfetta coincidenza della Conferenza con il pomeriggio nel quale, nella veste di relatore, devo aprire i lavori della Camera dei Deputati, in commissione bilancio, per l’esame della legge di stabilità, mi impedisce di tenere la relazione e di intervenire ai lavori della Conferenza.
Ne sono particolarmente dispiaciuto sia perché consapevole del difficile momento attraversato dai Comuni e dai piccoli Comuni in particolare, sia perché questa è l’ultima edizione della Conferenza alla quale avrei partecipato come coordinatore nazionale della consulta dei piccoli Comuni.
Si conclude infatti il mio mandato, che rimetto nelle mani del presidente Fassino e della Consulta dei piccoli Comuni che saranno chiamati, nei prossimi giorni, a definire i nuovi incarichi.
Sono stati anni complessi, difficili e per alcuni aspetti drammatici e storici per i piccoli Comuni, investiti sia dalle emergenze di finanza pubblica che li hanno colpiti pesantemente come tutti i comuni e dai processi di riforma caratterizzati dalla vicenda delle gestioni associate. Il tutto all’interno di una situazione difficile del Paese e delle sue istituzioni, nella quale ancora i piccoli Comuni ed i loro amministratori hanno continuato e continuano a svolgere le loro essenziali funzioni di presidio territoriale, di tenuta della coesione sociale, di partecipazione democratica e di volontariato civico.
Ma vi sarà tempo e modo per discutere e confrontarsi su un bilancio, con le sue luci e le sue ombre, delle vicende di questi anni e della battaglie ed iniziative svolte dalla Consulta Anci dei piccoli Comuni.
In questi anni ho avuto l’opportunità di vivere una straordinaria esperienza umana, politica ed istituzionale, ho conosciuto i mille luoghi di un’Italia bellissima e migliaia di amministratori, veri volontari civici e della democrazia, servitori della Repubblica e delle loro comunità. È’ un patrimonio eccezionale e prezioso dell’Italia ed una parte essenziale di quella ‘buona politica’ che il nostro Paese dovrebbe ritrovare e ricostruire.
Nella ristrettezza dei tempi che mi sono consentiti dall’attività di relatore che sto svolgendo sulla legge di stabilità, tenevo comunque ad inviare un affettuoso saluto ed un augurio di buon lavoro agli amministratori dei piccoli Comuni partecipanti alla Conferenza. Ed un ringraziamento sincero a tutto l’apparato tecnico di Anci ed in particolare a Daniele Formiconi ed attraverso lui a tutto il dipartimento piccoli comuni e unioni, per la competenza ma anche per la passione con le quali svolgono la loro difficile attività al servizio dei Comuni. Ho avuto il privilegio di costruire con loro, con Dimitri Tasso, coordinatore delle Unioni di Comuni, con i componenti del coordinamento della consulta dei piccoli comuni, un rapporto, oltre che di proficua e leale collaborazione, di stima e di amicizia che non si concluderà con il mio mandato.
In questi giorni ed in queste settimane spenderò ancora impegno e passione nella gestione e nel miglioramento di una legge di stabilità difficile e pesante per i Comuni, su tutte le vicende aperte: dal superamento del patto di stabilità, alla totale ristrutturazione del Fondo di solidarietà con i criteri dei costi e fabbisogni standard e delle capacità fiscali, revisione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, sino ad una ridefinizione sostenibile, nel senso di una flessibilità e volontarieta’ nella scelta degli strumenti per la realizzazione dei processi di gestione associata, convenzione, unione, fusioni, così che ambiti e modi vengano costruiti dal basso a partire dai territori e non da un disegno astratto.
Porterò questo bagaglio nel lavoro difficile che sono impegnato a svolgere. Nella consapevolezza che cosi’ facendo proverò a rendere un servizio non nell’interesse di una corporazione ma nell’interesse dell’Italia.