• Novembre 5, 2014
di anci_admin

Notizie

#Anci2014 – Piccoli Comuni, Cavazzini: “Servono regole chiare. Vogliamo autonomia per lavorare”

MILANO - “Piccolo è bello se funziona”. E’ lo slogan che lancia la coordina...

MILANO – “Piccolo è bello se funziona”. E’ lo slogan che lancia la coordinatrice Piccoli Comuni e Unioni Anci Lombardia Ivana Cavazzini intervenendo alla XIV Conferenza Nazionale Anci Piccoli Comuni e VIII Conferenza Nazionale Unioni di Comuni in corso di svolgimento a Milano presso MiCo – Milano Congressi.
Uno slogan che nasce dall’esigenza di regole chiare e semplici che permettano lo svolgimento della quotidiana attività dei Comuni a partire dalla garanzia dei servizi essenziali ai cittadini.
“Il quadro generale del nostro paese lo conosciamo bene – afferma Cavazzini -. Noi sindaci dei piccoli comuni viviamo una condizione difficile a stretto contatto con i nostri cittadini e purtroppo i  temi che ci riguardano sono gli stessi dei grandi comuni con la differenza che noi ne abbiamo anche di più”.
“Anche quest’anno parliamo della necessità di una normativa differenziata – continua – perché non si sono fatti passi in avanti nonostante in parlamento ci siano anche degli ex sindaci e questo dovrebbe essere un presupposto affinché il governo comprenda le nostre istanze; ma forse, il quadro che ci troviamo davanti è così complesso e articolato da impedire uno scatto in avanti”.
Nel dettaglio, i temi aperti rimangono il Patto di stabilità “E’ dal 2013 – sottolinea Cavazzini – che continuiamo a dire che per noi ‘piccoli’ essere eliminato, perché ha bloccato investimenti e dinamismo dei governi locali, paralizzando ogni azione a partire dalle manutenzioni ordinarie e straordinarie”.
A questo si associa il grande tema delle gestioni associate che per la coordinatrice Piccoli Comuni e Unioni Anci Lombardia è “un argomento controverso ancora oggi, perché il legislatore ci ha messo del suo per renderlo difficile, inapplicabile e per certi versi caotico e assurdo. Mettersi insieme oggi significa nei fatti spendere di più e moltiplicare gli adempimenti, con l’obbligo, al contempo, di dimostrare contenimento della spesa. Una modalità che nell’immediato avrebbe del miracoloso”.
“Questo subiamo – segnala Cavazzini – e questo come sindaci dobbiamo rivendicare: la necessità di una stabilità, perché solo così potremmo fare delle scelte come quelle di metterci insieme ad esempio in Unioni o con le convenzioni come elemento di flessibilità di un sistema variegato. Ecco perché – ribadisce – rivendichiamo una normativa a parte”.
In pratica, “si deve verificare un vero e reale federalismo per cui ogni cittadino paga vede e vota. Dobbiamo avere gli strumenti per lavorare. Dobbiamo avere una normativa chiara, semplice, coerente e stabile cui attenerci con immediatezza”.
Infine, l’autonomia. “Un principio, un valore che da sempre rivendichiamo perché il Patto di stabilità così come l’armonizzazione dei bilanci si possono giocare dentro il principio dell’autonomia istituzionale, organizzativa e fiscale”.
“Lasciateci in pace – conclude Cavazzini – lasciateci lavorare, affinché i comuni, i piccoli comuni, possano esercitare il loro ruolo”. (fdm)