• Ottobre 24, 2013
di anci_admin

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#Anci2013 – Il Welfare nei Comuni, gli interventi/1

FIRENZE - “Chiediamo alla politica un Piano nazionale, pluriennale, di contrasto alla povert&a...

FIRENZE – “Chiediamo alla politica un Piano nazionale, pluriennale, di contrasto alla povertà. Chiediamo al governo di stringere un patto con i Comuni affinché le risorse, sempre minori, vengano spese nella maniera giusta al fine investire, non solo spendere, nel Welfare locale e nazionale”. Lo ha detto il sindaco di Vicenza e delegato Anci al Welfare, Achille Variati, parlando nella sessione pomeridiana della seconda giornata dell’assemblea annuale Anci in corso a Firenze.
“Noi sindaci – ha detto Variati – oltre ad amministratori siamo anche un po’ psicologi, assistenti sociali. Sentiamo quotidianamente il nervosismo delle nostre comunità. Nel ricco Nord-Est, la crisi ha acuito e aumentato i problemi e se non si interviene questo nervosismo potrebbe diventare tensione sociale”. Da questa premessa, dunque, la proposta al governo anche perché, nota Variati, “la famiglia, tradizionalmente, riesce sempre meno ad essere l’ammortizzatore sociale che era in passato”. Ricordando che dal 2008 ad oggi il fondo nazionale delle politiche sociali si è dimezzato “e praticamente azzerata la quota che tocca ai Comuni”, il delegato Anci ha chiesto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, presente in aula ha auspicato “un salto di qualità che dica basta alla sola ottica assistenziale e si avvii verso una nuova progettualità che coinvolga i Comuni. I sindac – ha concluso – sono pronti.
L’intervento della delegata Anci Alessia De Paulis si è concentrato sulle Pari opportunità, “vera e propria battaglia culturale”, ha sottolineato il consigliere comunale di Teramo. “Le politiche sulle Pari opportunità – ha aggiunto – sono ancora troppo frammentate sul territorio. Serve quindi anche in questo caso una progettualità più strutturale che pass da un rapporto più stretto con le Regioni”. Per quanto riguarda invece il tema della violenza sulle donne, De Paulis chiede che “le azioni di contrasto a questo fenomeno deve partire già nelle scuole e sempre a scuola dovremmo sforzarci di educare il rispetto e alla tutela delle fasce deboli della popolazione. Qualcuno dice che parlare di violenza sulle donne e femminicidio  è diventato di moda. Io credo – ha chiosato – che più se ne parla meglio è”.
Il sindaco di Genova Marco Doria, da parte sua, ha lanciato invece l’allarme riguardo  al “rischio povertà e emarginazione generalizzata che diventa sempre più cponcreto in un contesto di crisi come quella attuale. La crisi persiste e i bisogni aumentano – ha sottolineato – bisogna perciò che i Comuni si facciano trovare pronti sui nuovi bisogni delle loro comunità. Dobbiamo aggiornare la nostra capacità di lettura di questi bisogni e parlo della emarginazione nelle gradi città o delle emergenze che i Comuni di frontiera si trovano ad affrontare ogni giorno. Le risposte che chiediamo – ha aggiunto il sinaco di Genova – riguardano non solo le risorse su cui abbiamo avuto una contrazione spaventosa con la conseguenza che siano proprio i Comuni a dover svolgere ruolo fondamentale in tema di Welfare. Oltre a questo c’è il tema degli strumenti e in questo caso è cruciale il rapporto con il terzo settore fatto di cooperative e volontariato.  Rinnvata capacità progettuale, un quadro di indicazioni coerenti e risorse adeguate. I Comuni vogliono essere protagonisti ma chiediamo di non essere lasciati soli”.
Infine la delegata Anci alla Scuola e sindaco di Giaveno, Daniela Ruffino, che sul tema ha ricordato come “in questo ultimo periodo assistiamo ad un continuo complicarsi delle procedure per ottenere i benefici spettanti sia per i cittadini che per le imprese. Una prova tangibile di questa situazione complicata è rappresentata dai contributi sulla Scuola per i quali le Regioni sono in ritardo nella liquidazione alle famiglie di almeno due anni. (ef)