• Dicembre 23, 2016
di anci_admin

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Anci Toscana – Nell’ultimo Direttivo 2016 illustrati i risultati ottenuti e gli obiettivi per il prossimo anno

Tutto proiettato verso il 2017 l’ultimo direttivo dell’anno di Anci Toscana, svolto ieri...

Tutto proiettato verso il 2017 l’ultimo direttivo dell’anno di Anci Toscana, svolto ieri nella sede dell’Associazione sotto la guida del presidente Matteo Biffoni. E’ stato condiviso il piano delle attività, è stato adottato il budget economico e si è discusso della proposta di bilancio della Regione Toscana, con l’approvazione di un documento che mette nero su bianco le osservazioni dei sindaci.
A questo proposito, emerge la volontà dei comuni toscani di affiancare la Regione nel percorso di spendig review, e di fare sistema verso il governo per non ridurre le risorse per le autonomie territoriali; detto questo però, Anci “rimarca l’assoluta necessità che la Regione provveda a mettere in bilancio risorse utili per gli investimenti”: in particolare per consolidare gli incentivi per le gestioni associate, le unioni e le fusioni di comuni; nelle politiche per la montagna (con la ricostituzione del Fondo) e soprattutto nelle politiche sociali (a cominciare dal programma operativo regionale FSE di interesse dei comuni). Anci chiede inoltre “uno sforzo maggiore” per gli investimenti nelle politiche abitative e l’edilizia scolastica.
“Si tratta di impegni che, oltre a rappresentare delle urgenze, possono davvero contribuire fattivamente alla ripresa economica regionale” hanno sottolineato il presidente Biffoni e il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, che ha seguito la concertazione istituzionale con la Regione.
Per quanto riguarda il piano delle attività 2017, sono emersi gli ottimi risultati del 2016 in tutti i settori operativi di Anci Toscana, che dovrebbero ulteriormente consolidarsi nel prossimo anno (incontri sui territori, rappresentanza, convegnistica, servizi ai Comuni, progetti europei e regionali, Scuola). Mentre le priorità politiche, come ha spiegato Biffoni, sono la definizione degli assetti istituzionali; il sostegno ai Comuni su fusioni e condivisione di funzioni, nonchè sui progetti Sprar; l’attività verso i piccoli Comuni e le aree marginali; nuovo assetto dell’agenzia formativa; proseguimento dell’integrazione con Uncem, Legautonomie e UPI; incremento del rapporto con la Regione. (com/ef)