• Giugno 25, 2013
di anci_admin

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Anci Piemonte – Le proposte negoziali al Governo

L’Anci Piemonte presenta le sue proposte per l’avvio di una piattaforma negoziale da sot...

L’Anci Piemonte presenta le sue proposte per l’avvio di una piattaforma negoziale da sottoporre al prossimo presidente dell’Anci. Pochi punti ma tutti, in sintesi, entrano nel vivo della sofferenza dei Comuni in un momento storico-sociale di tangibile difficoltà.
Il tema del riordino delle autonomie locali, in particolare, deve essere collocato nel quadro di una visione complessiva dei problemi, con l’obiettivo di definire una nuova architettura istituzionale coerente con il quadro costituzionale e con le esigenze di rilancio dell’economia.
“In tale prospettiva, occorre uscire dalla logica della legislazione emergenziale, che produce inevitabilmente provvedimenti tra loro contradditori e incoerenti – ha spiegato il presidente di Anci Piemonte Piero Fassino -. Al contrario, è necessario rilanciare l’idea di una riforma organica, attraverso l’approvazione di un nuovo testo unico (codice delle autonomie) che aggiorni quello esistente”.
Solo in questo modo, sarà possibile trovare soluzioni efficaci alle principali problematiche che interessano i comuni e che si possono riassumere: ridefinizione dell’assetto organizzativo e delle modalità di svolgimento delle funzioni; revisione dell’ordinamento finanziario e contabile.
Si tratta di questioni che ovviamente si pongono in modo peculiare e rilevante per i piccoli comuni, di recente interessati da cambiamenti epocali sia in termini istituzionali che in termini gestionali.
In questo senso, la realtà piemontese è paradigmatica, considerata l’elevata frammentazione del territorio e la forte presenza di aree montane.
Questi i singoli punti, evidenziando le criticità ma anche le soluzioni proposte da Anci Piemonte: una nuova architettura istituzionale; un nuovo assetto finanziario e contabile; una maggiore autonomia impositiva (Imu e Tares); assistenza alle non autosufficienze in ambito socio-assistenziale, alle famiglie, ai minori e all’emergenza casa. Inoltro non aumentare la pressione fiscale sul privato sociale dal 4 al 10%; far fronte all’emergenza legata all’edilizia scolastica; la promozione di un sistema di istruzione e formazione professionale di qualità, all’altezza degli ambiziosi obiettivi della Carta di Lisbona insieme all’adeguatezza  dell’organico di sostegno; un Piano nazionale per i giovani italiani e lo sviluppo del Paese; confrontarsi con l’ammodernamento e lo sviluppo delle nuove tecnologie in ambito di risparmio energetico nel rispetto dell’ambiente; nella ripartizione dei fondi europei al tavolo del governo dove attualmente partecipano solo le Regioni dovrebbero prendere parte anche i Comuni.
“Per tutte queste motivazioni – conclude Fassino -, chiederemo al Governo che vengano prorogati i termini di entrata in vigore del nuovo assetto delle autonomie locali che prevede l’accorpamento dei comuni più piccoli in Unioni di Comuni previsto per il 1° gennaio 2014 in modo che possano essere ridefiniti obiettivi e modalità”. (com/mv)