• Ottobre 10, 2014
di anci_admin

Notizie

Anci Piemonte – Il sindaco di Novara Andrea Ballarè è stato eletto presidente

Andrea Ballarè, sindaco di Novara, è il nuovo presidente di Anci Piemonte. E’ st...

Andrea Ballarè, sindaco di Novara, è il nuovo presidente di Anci Piemonte. E’ stato eletto all’unanimità, nell’assemblea congressuale nel pomeriggio di oggi.
Ballarè succede a Piero Fassino, rimasto in carica per due anni che resta presidente nazionale. Un’elezione che era nell’aria da tempo ma che solo oggi ha trovato la conferma grazie ad una acclamazione dei delegati intervenuti alla votazione e dei numerosi amministratori presenti al Museo dell’Automobile a Torino.
“Possiamo dire con orgoglio che i Comuni sono stati e sono l’architrave della nostra democrazia – sono state le prime parole da presidente di Ballarè -. Ma dobbiamo metterci a lavorare  insieme per poter contare di più negli ambiti governativi nel rispetto dell’autonomia di ognuno. Dal Piemonte può partire, in collaborazione con l’Anci nazionale, la costruzione di uno strumento vantaggioso perché i Comuni si possano associare con più facilità e insieme condividere servizi e strumenti utili per la gestione delle nostre comunità”.
Ballarè ha affrontato temi scottanti per gli enti locali, a iniziare dalla sicurezza. “Nelle nostre città la sicurezza è  un elemento essenziale.  Si deve consentire ai sindaci di espletare le funzioni di sicurezza con un quadro di regole e strumenti efficaci per le nostre polizie locali". Altro tema emergente affrontato dal neo presidente è stato quello dell’immigrazione. “E’ un momento di difficoltà – ha concluso Ballarè -.  In questa partita i Comuni non possono essere lasciati soli perché noi non possiamo abbandonare chi bussa alla nostra porta, ma dobbiamo farlo in modo corretto e strutturato”.
Nel suo intervento finale, invece, Piero Fassino ha puntato sulla rivendicazione delle diverse autonomie nel quadro di “una nuova stagione che abbia al centro l’autonomia degli enti locali, condizione indispensabile per poter assolvere le responsabilità dei Comuni. Una autonomia – ha proseguito Fassino – che ci restituisca spazi e margini di investimenti con il superamento del Patto di stabilità. Autonomia fiscale, superando il sistema della compartecipazione e assicurando l’esclusività del tributo che compete ai singoli Comuni; autonomia ordinamentale e organizzativa ed infine autonomia istituzionale, per addivenire alla formazione delle Unioni di Comuni”. (com)