- Gennaio 22, 2013
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Anci Marche – Il neo presidente Martini: “Proseguire su strada tracciata da Anci, attenzione puntata su coesione sociale”
“Le mie priorità? La lista è lunghissima, ma non mi faccio spaventare, i sindaci...“Le mie priorità? La lista è lunghissima, ma non mi faccio spaventare, i sindaci sono ormai abituati ad agire con determinazione sugli innumerevoli problemi quotidiani”. Cesare Martini, primo cittadino di San Severino Marche, è appena stato eletto anche alla presidenza dell’Anci regionale. E sul lavoro che lo attende ha già le idee chiare: “Continueremo sulla strada tracciata dall’Anci nazionale, che condividiamo appieno. La sfida principale riguarda per noi soprattutto i piccoli Comuni, che sono la stragrande maggioranza nel Paese e anche nelle Marche”.
Su tutto, poi, “c’è la salvaguardia dei servizi sul territorio, messa a dura prova da anni di politiche che hanno penalizzato i Comuni e che oggi rischiano di incidere pesantemente sui servizi ai cittadini: dobbiamo combattere – dice Martini – affinché i nostri territori tornino a vivere in modo compiuto, soprattutto nelle zone in cui è maggiore la carenza di reti infrastrutturali”.
Entrando nel particolare della regione Marche, Martini concentra l’attenzione su due cardini: “I servizi sociali e il governo del territorio. Per quest’ultimo caso il riferimento è alla riforma della legge urbanistica appena varata dalla Regione, che dà un ruolo fondamentale ai sindaci”. La garanzia dei servizi sociali, poi, “riassume l’essenza stessa dei Comuni, per questo su questi temi – ragiona Martini – dobbiamo potenziare il confronto e l’impegno”.
La preoccupazione del presidente “non riguarda tanto la crisi economica in sé, che presto o tardi passerà. Si tratta di evitare – spiega – il frantumarsi della coesione sociale, punto di forza soprattutto delle piccole comunità. Se questa viene a mancare, i problemi saranno serissimi, per tutti”. Per questo, conclude il neo presidente di Anci Marche, “come sindaci dovremo aggrapparci a tutte le forze possibili per far sì che questo non succeda, coinvolgendo in questo processo non solo le istituzioni, ma anche le forze sociali ed economiche e il volontariato. Sfruttando anche la sensibilità del governo regionale su questo tema”. (mv)