• Luglio 24, 2023
di Federica Demaria

Scuola

Bene proposta Valditara su apertura estiva. Comuni disponibili al confronto

L'idea di tenere le scuole aperte, su base volontaria, anche d’estate, può essere l’opportunità per dare forma a strutture scolastiche aperte a programmi estivi e formativi per i bambini e le bambine. Molti Comuni sono già attivi da tempo su questo versante. Le voci degli assessori di Bari, Bergamo, Bologna, e Napoli.
Bene proposta Valditara su apertura estiva. Comuni disponibili al confronto

La proposta del ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara  di tenere le scuole aperte,  su  base  volontaria,  anche d’estate, può essere  l’opportunità  per  dare  forma a strutture scolastiche aperte a programmi estivi e formativi per i bambini e bambine che,  in  molti  Comuni  sono  già attive  da  tempo. Necessario, per i Comuni, aprire un confronto diretto con il ministero,  per strutturare un sistema integrato ed efficiente con le  necessarie risorse.
“L’idea di tenere le scuole aperte d’estate consente non solo di contrastare il cosiddetto ‘summer learning loss’ ma di offrire occasioni di apprendimento ed esperienze formative che utilizzano molteplici codici e linguaggi e l’opportunità di utilizzare le risorse del territorio e della città intesa come spazio educativo a tutto tondo”. E’ il pensiero di Maura Striano, assessore all’Istruzione e alle famiglie del Comune di Napoli. Fondamentale “un ripensamento del calendario scolastico – afferma Striano – tenendo conto della possibilità di inserire brevi visite di scambio in altre realtà territoriali, viaggi di istruzione e attività residenziali presso strutture territoriali che possano accogliere gruppi e comunità”.
“E’ assolutamente positivo che si apra il dibattito sulle scuole aperte d’estate che al momento è ancora sulle spalle delle municipalità e delle famiglie. Quindi accogliamo con favore questa apertura, che peraltro raccoglie le sollecitazioni che da tempo arrivano dai Comuni; Anci farà la sua parte”. E’ il commento di  Daniele Ara, assessore all’Istruzione del Comune di Bologna, che sottolinea la necessità di pensare ai centri estivi come “un supporto di welfare familiare ma anche come momento di integrazione, formazione e socializzazione. E’ un’opportunità di crescita e di arricchimento – afferma – ma bisogna che il Paese  ne discuta, che ci sia una regia, finanziamenti, idee, e che si vada verso un sistema integrato che coinvolga scuole, Ministero, Comuni, Terzo settore e Regioni che fanno i calendari scolastici e che devono essere rimodulati”. Per l’assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo Loredana Poli “se l’obiettivo è quello di dare risposte sia ai bisogni educativi dei bambini e dei ragazzi sia a quelli relativi la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie, sarebbe meglio ripensare il calendario scolastico nel suo insieme con una idea europea di vacanze più spezzettate durante l’anno, evitando l’interruzione lunga dell’estate che ha una ripercussione sia sugli apprendimenti dei bambini e dei ragazzi sia delle famiglie che devono cercare soluzioni impegnative”. Infine, secondo l’assessore all’istruzione del Comune di Bari, Paola Romano “è necessario  sostenere le famiglie e fornire al contempo ai ragazzi attività ludico educative, dando anche la giusta centralità all’insegnamento e al ruolo degli insegnanti. Di fatto nel nostro Comune siamo attivi da anni su questo versante per consentire anche ai bambini che per ragioni squisitamente economiche non possono permettersi vacanze o campi estivi a pagamento, di fruire di un servizio di intrattenimento e formativo. Quindi – conclude Romano – siamo assolutamente favorevoli alla proposta ma serve un confronto ragionato”.