- Novembre 6, 2013
Interventi
Anci alla Camera: “Riforma sia basata sul dialogo costante, va approvata entro il 2013”
La riforma degli enti locali prevista dal ddl Delrio "deve seguire il metodo della condivisione...La riforma degli enti locali prevista dal ddl Delrio "deve seguire il metodo della condivisione. Ferma restando la sovranità del Parlamento, occorre un dialogo continuo con chi quella riforma dovrà applicarla in concreto, vale a dire i Comuni". Lo ha detto il presidente dell’Anci e sindaco di Torino, Piero Fassino, nel corso dell’audizione presso la commissione Affari costituzionali della Camera in merito al disegno di legge sul riassetto degli enti locali.
Fassino ha individuato un secondo aspetto dirimente: quello riguardante i tempi di attuazione della riforma. "Questa riforma – ha detto – è annunciata da vent’anni e sulla sua riuscita la classe politica si gioca tanta della propria credibilità. I tempi non devono slittare – ha quindi sottolineato il presidente Anci – altrimenti il rischio è che passi un altro anno, visto che a primavera 2014 ci saranno le elezioni amministrative e una riforma del genere non potrebbe essere approvata".
Nel corso del suo intervento, Fassino ha illustrato il documento presentato da Anci in cui sono contenuti gli emendamenti al disegno di legge e dove, ha tenuto a sottolineare, non si parla di abolizione delle Province.
"Voglio essere chiaro – ha infatti rimarcato – che non si parla di abolizione delle Province ma punta ad una riarticolazione di queste come enti di secondo grado. Il dibattito politico non può vertere su ‘Province sì Province no’ altrimenti si perde di vista il tema centrale che è quello della riorganizzazione complessiva".
Infine un breve passaggio sul rapporto con le Regioni. "Con loro – ha detto Fassino – vogliamo improntare una collaborazione basata sulla ricerca di scelte condivise, per discutere di competenze e determinazioni precise, non di difese corporative".
Presenti all’audizione anche il primo cittadino di Venezia e coordinatore Anci delle Città metropolitane, Giorgio Orsoni e il delegato Anci ai piccoli Comuni, Mauro Guerra. Per Orsoni le Città metropolitane "sono già una realtà in Italia. Occorre quindi normare questo dato di fatto per stare al passo con i tempi e con le grandi città europee. Non è possibile – ha notato – avere regole vecchie di centocinquanta anni. E’ arrivato il momento di ammodernare l’impianto complessivo che regola la vita degli enti territoriali".
Il sindaco di Venezia ha poi ricordato che la riforma delle città metropolitane deve essere pensata "fuggendo il territorialismo a vantaggio di provvedimenti efficaci che guardino allo sviluppo economico del Paese". Inoltre è necessario pensare "non modelli unici di città metropolitane, bensì modelli costruiti per le peculiarità di ogni città e questa riforma, grazie alla possibilità di prevedere statuti diversi, lo permette".
Infine Mauro Guerra. "I piccoli Comuni – ha detto – devono essere visti non come un peso ma come un’opportunità per il Paese. Condividiamo l’obiettivo della riforma che parla di rafforzamento della cooperazione tra piccoli Comuni – ha proseguito Guerra – ma assieme al sistema delle Unioni reputiamo indispensabili le convenzioni, strumento più flessibile, leggero e funzionale che permette ai Comuni di minore densità demografica di continuare a garantire diritti e servizi ai cittadini".
Infine anche il coordinatore piccoli Comuni Anci ha parlato del ruolo delle Regioni nel processo di riorganizzazione istituzionale. "Diciamo no a una guerra di conflitto tra Stato e Regioni dove rischiano di trovarsi nel mezzo proprio i Comuni. Si cerchi un punto di equilibrio – ha concluso – nell’interesse e nella pari dignità per tutti". (ef)