- Marzo 3, 2016
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Alimentazione – QEL Sole24Ore, la rete degli amministratori locali per evitare lo spreco
di Giada Maio (*) ed Enzo Chiarullo (**) Parte da un piccolo Comune emiliano l'avventura di Spr...di Giada Maio (*) ed Enzo Chiarullo (**)
Parte da un piccolo Comune emiliano l’avventura di Sprecozero.net, ovvero la rete degli amministratori locali impegnati a scambiarsi le buone pratiche di contrasto allo spreco già avviate e sperimentate con successo nei propri territori.
Nata nel 2015 dal fortunato incontro tra il sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti e il presidente di Last Minute Market Andrea Segrè, la rete oggi conta una cinquantina di iscritti (tra cui città del calibro di Bologna, Bergamo, Ferrara e Forlì, ma è arrivata anche una Regione – il Piemonte – che ha creduto nel progetto della rete di amministratori).
L’obiettivo ambizioso è proprio agevolare lo scambio e la diffusione delle iniziative più virtuose, facendo in modo che i Comuni e gli altri enti territoriali soci di Sprecozero.net possano mettere a disposizione tutte le informazioni e i documenti necessari per partire velocemente e senza errori con nuove iniziative anti-spreco nel proprio territorio. Scambiare non solo esperienza maturata su settori in cui ridurre lo spreco, come il cibo, l’acqua ma anche i farmaci, il vestiario, i rifiuti in generale, l’energia e il suolo, il tempo, ma soprattutto modalità con cui fare le cose, di gestione nel tempo, di partenariato pubblico – privato, di coinvolgimento efficace della cittadinanza e dei soggetti di interesse.
Nutrire il pianeta
Il recupero di cibo, in tutte le forme possibili, è senz’altro uno degli esempi più interessanti e conosciuti per contrastare il paradossale gap planetario: potremmo nutrire tutte le persone che non hanno accesso a sufficienti quantità di alimenti utilizzando anche solo una parte di ciò che viene sprecato – da qui la competenza specifica di Last Minute Market -, ma le occasioni di contrasto allo sperpero sono moltissime e tutte collegate tra loro.
Questa visione panoramica è piaciuta anche alle principali istituzioni italiane, in linea con la necessità di integrazione che da anni porta avanti l’Anci e con gli obiettivi, stabiliti anche nel 2014 all’interno del Piano nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari (PINPAS), del ministero dell’Ambiente. Entrambi hanno siglato protocollo d’intesa con Sprecozero.net a sostegno di tutte le attività di scambio e di disseminazione utili ad allargare la rete delle buone pratiche su tutto il territorio nazionale.
Il modello economico del network Spreco.net, configurato come associazione senza scopo di lucro, si basa sull’autosufficienza. Infatti, una volta realizzato il sistema di conoscenza sul tema e la piattaforma web accessibile agli amministratori locali come luogo di scambio e confronto sulle buone pratiche, la rete si sosterrà con i proventi delle quote associative, di entità simbolica e dimensionate in base al numero di abitanti del Comune che si associa, per la gestione del sistema informativo, dei contenuti digitali e per l’organizzazione di incontri annuali di formazione sulla lotta allo spreco.
Per questo motivo è importante realizzare accurate economie di scala coinvolgendo il maggior numero di Comuni e di enti locali italiani, stimolando lo scambio e la diffusione delle iniziative di contrasto agli sprechi in territori sempre più vasti, con la possibilità di proporre questo modello anche a livello europeo, dove l’attenzione è sempre più alta.
La legge francese
Agli inizi del 2016, prima al mondo, la Francia ha approvato una legge dedicata alla lotta al "gaspillage alimentaire" (spreco alimentare) che prevede diverse azioni da mettere in campo per evitare lo spreco di cibo: dalla prevenzione all’utilizzo a fini energetici e per la produzione di compost, passando dal recupero attraverso il consumo umano o per l’alimentazione degli animali.
La normativa rende obbligatorie le convenzioni tra i distributori di derrate alimentari e le associazioni no profit caritatevoli e di volontariato, poi sanziona la distruzione volontaria delle derrate alimentari ancora consumabili da parte del commercio al dettaglio e modifica le disposizioni sulla responsabilità dei produttori sui prodotti difettosi. Infine inserisce la lotta allo spreco alimentare nei percorsi scolastici e nel campo della responsabilità delle imprese.
Anche la Danimarca, con un provvedimento dei giorni scorsi, ha creato la prima rete di supermercati di prodotti scaduti, un bacino di raccolta del surplus che quotidianamente viene generato dalla filiera alimentare. Anche il Parlamento italiano sta lavorando a un disegno di legge contro lo spreco alimentare, che vedrà presto la luce raccogliendo l’eredità politica di Expo 2015. Ulteriori info su www.sprecozero.net
(*) Ufficio energia e mobilità sostenibile Anci
(**) Comune di Sasso Marconi