- Ottobre 28, 2015
Archivio Primo Piano
Alfano: “Facciamo coi sindaci un grande patto di squadra per il territorio”
TORINO – “Un patto con i sindaci per il nostro territorio, un gioco di squadra fondato s...
TORINO – “Un patto con i sindaci per il nostro territorio, un gioco di squadra fondato su efficienza dei servizi ai cittadini, sicurezza urbana, immigrazione ed integrazione, lavoro contro le infiltrazioni criminali”. Uno strumento con cui “rilanciare al massimo la fiducia nella ripresa dell’Italia, perché grazie a questo patto la moltiplicheremo per 8 mila comuni e per 60 milioni italiani”. E’ la proposta lanciata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, davanti alla platea dei sindaci ed amministratori locali riuniti al Lingotto per la giornata di apertura della XXXII assemblea dell’Anci.
Alfano ha ricordato come nell’ultimo quarto di secolo si sia registrato un progressivo processo di devoluzione dello Stato verso l’alto, le istituzioni europee, e verso il basso con le Regioni. “Alla fine, facendo un bilancio, possiamo dire che i sindaci sono le istituzioni che si sono meglio conservate e che stanno meglio tutti”, ha sottolineato il ministro appellandosi allo spirito del tricolore che “sta nella fascia e nel cuore di ciascuno di voi”.
Ed in nome di quello spirito, il titolare del Viminale ha invitato i sindaci a “giocare tutti per la stessa squadra – chiamata Italia – nella quale voi dovete giocare da protagonisti, in virtù della vostra legittimazione popolare”.
Venendo poi ai settori di collaborazione con l’Anci, il ministro si sofferma innanzitutto sulla questione dei piccoli Comuni: “Ai primi di novembre convocherò e presiederò una Conferenza Stato- Città dedicata ai piccoli Comuni, accogliendo una richiesta dell’Anci. Il nostro scopo – annuncia – è il raggiungimento degli obiettivi di efficientamento previsti dalla legge. Ma di certo quando si dice piccolo, non significa inutile o da tagliare, se c’è una cosa di cui non si può fare a meno sono i campanili delle nostre città”, ha sottolineato.
Vi è poi il tema della sicurezza urbana, per la quale il Viminale sta mettendo a punto un ddl in stretta intesa con l’Anci, con un’attenzione particolare alla questione delle intimidazione agli amministratori locali. “Siamo consapevoli di quante volte i sindaci siano sottoposti ad azioni che mettono in pericolo la propria sicurezza personale, che nasce dall’attività dei primi cittadini per far rispettare la legge. Per questo al Viminale abbiamo realizzato un Osservatorio sulle intimidazioni ai sindaci".
"Le intimidazioni e il problema dell’immigrazione riguardano il Sud – ha osservato – e da uomo del Sud, unico ministro di questo governo del Mezzogiorno, vi dico che tante volte ho sentito parlare di piani per il Sud, ma sono convinto che non esiste un piano per il Sud che non parta da un piano per la sicurezza di quei territori. Non c’è altro primo pilastro – ha precisato – che non sia quello della legalità".
Infine, le questioni legati all’immigrazione. Qui il titolare del Viminale rivendica prima i successi del governo che in due anni è riuscito a dettare un’agenda nuova alle istituzioni Ue. “A due anni e venti giorni dalla strage di Lampedusa dell’ottobre 2013, sono cambiate tante cose: ha chiuso Mare nostrum perché ora ci sono le navi europee; l’Unione ha capito che le frontiere Mediterraneo sono di tutti e con la ricollocazione degli immigrati abbiamo bucato la rete del trattato di Dublino”.
“Ora questi successi li dobbiamo tradurre in azioni di buon governo e lo possiamo fare solo con i Comuni. Per questo – precisa Alfano – puntiamo molto sul sistema dello Sprar che intendiamo rafforzare con l’ultimo bando appena pubblicato. I sindaci sono i nostri interlocutori su cui puntiamo per gestire il fenomeno al meglio. Così come – conclude il titolare del Viminale – stiamo facendo di tutto per abbreviare le procedure per il riconoscimento dello status di rifugiato, grazie al raddoppio delle commissioni territoriali”. (gp)