- Marzo 6, 2019
Ricostruzione post sisma
Alemanno (sindaco Norcia): “Manca un codice unico dell’Emergenza, troppe regole sempre variabili”
Il primo cittadino è intervenuto alla trasmissione di Radio 24 ‘Effetto giorno’. “Sulla raccolta delle macerie siamo fermi dallo scorso 31 dicembre perché abbiamo dovuto aggiornare il contratto in scadenza con azienda pubblica che curava il servizio, oggi la firma del Commissario straordinario”“Anche il problema della rimozione delle macerie nelle zone terremotate sconta il fatto che in Italia non esiste un testo unico delle Emergenze che definisca cosa accade per i cittadini, le tasse e per gli interventi. Ogni volta si deve ricominciare daccapo con un nuovo commissario all’emergenza e con nuove ordinanze emanate per ogni singolo caso”. A denunciarlo è stato il sindaco di Norcia Nicola Alemanno che è intervenuto alla trasmissione di Radio 24 ‘Effetto giorno’ che ha dedicato uno spazio alla ricostruzione nelle zone terremotate, rallentata dai ritardi burocratici, partendo proprio dalla questione delle macerie.
“Dopo aver completato la raccolta delle prime macerie nei nostri centri storici per un quantitativo stimato in 100 mila tonnellate – ha spiegato il sindaco di Norcia – ci siamo resi conto della necessità di rimuovere altre 50 mila tonnellate di inerti. Per questo, con l’azienda pubblica che curava il servizio, abbiamo dovuto rivedere il contratto che scadeva il 31 dicembre. Dopo vari passaggi in Regione, una volta acquisito il via libera dell’Anac, il nuovo contratto è in attesa della firma da parte del Commissario straordinario che dovrebbe arrivare oggi. Il risultato è stato però – ha rimarcato Alemanno – che dallo scorso 31 dicembre la rimozione delle macerie è ferma, anche in zone e siti particolarmente sensibili, come la Basilica di San Benedetto”.
Ritardi burocratici hanno rallentato anche la raccolta delle macerie all’interno degli edifici prospicienti le strade. “Le procedure per la raccolta di questa tipologia di macerie – ha spiegato il sindaco umbro – si è giovata del fatto che esiste un pericolo alla pubblica incolumità delle strade favorendo lo smaltimento in un unico sito. Quello che però risulta incomprensibile è che all’interno di edifici che non insistono sulla strada si sia dovuta seguire un’altra procedura, con un codice diverso e senza poter usare lo stesso sito di smaltimento”.
Una situazione paradossale che, secondo Alemanno, potrebbe “essere evitata se ogni volta che si crea una situazione di emergenza si potesse partire dallo stesso Codice di regole uniformi, senza dover passare attraverso ordinanze e decisioni prese sul momento”.