- Maggio 13, 2013
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Abruzzo, la ricostruzione – Cialente e sindaci cratere scrivono a Napolitano e Letta su necessità comuni
Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, insieme al coordinatore dei sindaci delle aree omogenee de...Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, insieme al coordinatore dei sindaci delle aree omogenee del cratere, Emilio Nusca, hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; al Presidente del Consiglio, Enrico Letta; ai Presidenti di Camera e Senato, ai ministri Alfano, Trigilia, Saccomanni e Zanonato, ai sottosegretari Legnini e Patroni Griffi, al viceministro Bubbico ed ai parlamentari abruzzesi per ricordare loro le problematiche del territorio e le questioni aperte in materia di ricostruzione, in previsione del tavolo tecnico interministeriale coordinato dallo stesso sottosegretario Legnini.
Nella lettera si puntualizza che “ai sensi del decreto 39/2009 convertito in legge 77 del 2009, i Comuni del cratere hanno sottoscritto con il Governo, i piani di ricostruzione dei centri storici. Per il comune dell’Aquila il piano di ricostruzione prevede una spesa pari a 5,5 miliardi di euro, mentre per i restanti comuni del cratere la spesa prevista è pari a 4,2 miliardi di euro” ma “in questo momento non vi è alcuna previsione normativa di stanziamento di queste cifre”.
Inoltre, “Il finanziamento derivante dalla delibera CIPE 135 dicembre 2012 è appena sufficiente per completare la ricostruzione delle periferie dei comuni, peraltro spalmato in 3 annualità”.
Per questo motivo, al fine di potere avviare la ricostruzione dei centri storici sin dal 2013, il coordinamento dei sindaci, richiede, col meccanismo del finanziamento tramite Cassa Depositi e Prestiti, “la cifra di 1 mld e 400 mln entro il prossimo mese” e per gli anni successivi 2014-2018, avanzano la necessità di “assicurare i restanti 8 mld, suddivisi in tranche che garantiscano trasferimenti progressivi e costanti”.
Il Coordinamento dei Sindaci, rammenta nella lettera anche la problematica relativa ai comuni fuori cratere “che hanno subito danni per i quali, come da legge, sussiste nesso di causalità col sisma, e per i quali attualmente lo stanziamento di competenza triennale 13/15 di cui alla delibera CIPE 135 2012, pari a 55 mln di euro, risulta essere nettamente insufficiente alle necessità”.
La missiva sottolinea altresì “la necessità di adeguamenti normativi che il Governo avrebbe dovuto assicurare attraverso un unico testo per confermare gli articoli delle ordinanze, cessate con la fine dell’emergenza, delle quali si ha ancora bisogno, nonché di assicurare ancora un minimo sostegno per la copertura dei bilanci e l’ulteriore rinvio del pagamento dei muti contratti in epoca pre-sisma con la Cassa Depositi e Prestiti’.
“Infatti – fanno notare i sindaci – se l’emergenza è stata considerata chiusa per legge, i territori vivono ancora una situazione gravissima, che rende impossibile anche solo
ipotizzare un ritorno all’ordinarietà”. (com/fdm)