- Settembre 10, 2014
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Focus scuola – Palmieri (Ass. Napoli): “Un osservatorio dei Comuni sulla riforma proposta dal governo”
“La riforma presentata dal governo ha molti aspetti positivi, come quello della formazione. Ma...“La riforma presentata dal governo ha molti aspetti positivi, come quello della formazione. Ma, sulla valutazione e sul merito, i Comuni dovrebbero farsi carico di un osservatorio e di un forum di discussione aperto a tutti gli attori coinvolti”. E’ la proposta lanciata da Annamaria Palmieri, Assessore alla scuola del Comune di Napoli, alla vigilia della ripresa delle lezioni. “Questo forum, sulla falsariga dell’Osservatorio per le politiche per l’infanzia, dovrebbe discutere in modo approfondito di questi aspetti: se con il merito noi mettiamo le scuole in competizione per dimostrare chi è più bravo – riflette Palmieri – rischiamo di non fare inclusione e di produrre solo antagonismo”.
Ma come si presenta il Comune di Napoli alla riapertura sotto il profilo delle strutture? “Abbiamo un patrimonio edilizio di 416 edifici e per la messa in sicurezza possiamo attingere ai finanziamenti Cipe a quelli Pon Fesr e a quelli regionali, oltre ad alcuni comunali con cui stiamo intervenendo per la messe in sicurezza più urgenti. In questo momento – spiega – abbiamo in espletamento una quarantina di interventi. Ma vi è anche – sottolinea Palmieri – il problema del rinnovo dell’impiantistica: per tutti i nidi e materne comunali lo abbiamo fatto, per tutte le scuole statali di proprietà del comune la situazione è più variegata, anche per i ritardi nella spesa dei fondi Ue”.
E su questo aspetto del ritardo l’assessore partenopeo ha una sua idea precisa: “Il nuovo piano di edilizia scolastica lanciato dal governo prima dell’estate rivisita i fondi non spesi e, in qualche modo, tiene conto di questa difficoltà operativa. Credo che bisognerebbe fare di più per accorciare la filiera degli interventi, è l’unico modo per rispettare la tempistica degli interventi”.
Quanto, invece alla situazione dei servizi, la situazione del Comune di Napoli, dopo la crisi con il piano di riequilibrio presentato nel 2012, è comunque in ripresa. “Abbiamo sbloccato tutti i servizi essenziali indispensabili, pur restando all’interno delle procedure e bandito un appalto per la refezione scolastica che ci costa 43 milioni di euro al biennio, con cui garantiamo quasi per intero le fasce deboli”.
Situazione analoga per i trasporti: “Il Comune cura quello per i disabili ed progetti per l’accompagnamento dei bambini Rom. Entrambe sono misure di welfare, che continuiamo a garantire, ma il risultato è – spiega l’assessore – che dobbiamo eliminare tutto il resto: il budget del servizio welfare e educativi viene prosciugato interamente dall’accompagnamento dei bambini disabili, e da quello materiale nelle scuole perché, a causa dei tagli al personale Ata, ci facciamo carico anche dell’assistenza materiale ai bambini disabili”.
Ma come se ne esce? “Bisogna superare la definizione del servizio a domanda individuale per tutti i servizi legati alla scuola. La refezione, ad esempio, non è una facoltà lasciata alle famiglie, ma è un obbligo necessario a garantire lo svolgimento della stessa attività didattica. E se le famiglie sono costrette a chiederla, quando non hanno risorse, il Comune deve farsene carico. Se non superiamo la logica della domanda individuale – conclude Palmieri – l’integrazione scolastica rimarrà per sempre una chimera”. (gp)