• Luglio 23, 2014
di anci_admin

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Dl Pa – Public Policy, rinviata al 2015 centrale unica committenza per i Comuni non capoluogo

  Rinviata al 2015 l'entrata in vigore della Centrale unica di committenza per i Comuni non ca...

 
Rinviata al 2015 l’entrata in vigore della Centrale unica di committenza per i Comuni non capoluogo di provincia prevista dal decreto Irpef. Lo stabilisce un emendamento al dl Pa-Expo, a firma Raffaella Mariani (Pd), approvato dalla commissione Affari costituzionali alla Camera
In particolare, la modifica – riferisce l’agenzia stampa Public Policy – prevede il rinvio dell’entrata in vigore della norma al 1° gennaio 2015 per gli acquisti di beni e servizi e al 1° luglio 2015 per i lavori pubblici. La norma del dl Irpef vieta infatti ai Comuni non capoluogo di provincia di acquisire lavori, servizi e forniture (e quindi appalti) in assenza di una Centrale unica di committenza.
Il decreto Irpef, che modificava a sua volti i Codice dei contratti pubblici, stabiliva che dal 1° luglio 2014 tutti i Comuni non capoluogo di provincia avevano l’obbligo di procedere all’acquisizione di lavori, beni e servizi nell’ambito delle Unioni dei Comuni, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni, avvalendosi dei competenti uffici anche delle province.
Successivamente all’entrata in vigore della nuova norma il presidente dell’Anci, Piero Fassino aveva inviato, al ministro delle Infrastrutture e al ministro dell’Economia una lettera con la quale chiedeva di risolvere la grave situazione di paralisi sulle attività appaltatrici dei Comuni, a seguito dell’entrata in vigore del divieto di acquisire lavori, servizi e forniture in assenza di una Centrale unica di committenza. La proroga era stata chiesta anche al presidente dell’Anac (l’Authority anticorruzione), Raffaele Cantone. (com/gp)