Legalità – Lanzetta: “Su amministratori minacciati si crei banca dati, da monitorare confisca beni criminalità”

Intervenire sul tema della gestione degli appalti di beni e servizi, agire in chiare preventiva, monitorare l’effettivo utilizzo dei beni confiscati alla criminalità, creare una banca dati nazionale che censisca la casistica delle intimidazioni agli amministratori locali. Sono alcune misure proposte dal ministro degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta, intervenuta in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali.
“Il primo cittadino si trova in una condizione di solitudine ‘umana e strumentale’ per inadeguatezza, da un lato, degli apparati amministrativi locali, dall’altro, delle risorse economiche, quasi sempre insufficienti o carenti, mentre il personale amministrativo spesso non è adeguatamente preparato a fronteggiare tensioni e pressioni sociali che ne derivano”, ha sottolineato il ministro.
Rispetto all’utilizzo dei beni confiscati, per Lanzetta “è necessario che la funzione pubblica a cui tali beni sono destinati – a valle del procedimento, pur complesso, di gestione e successiva assegnazione – risulti sempre effettiva e attuale. A tal fine, è mia intenzione incentivare la stipula di accordi, intese, protocolli e altri strumenti di gestione associata tra le amministrazioni locali, anche mediante il coinvolgimento di cooperative o fondazioni no-profit, per l’utilizzo del bene a favore delle esigenze e delle istanze della collettività”.
Infine Lanzetta, riferendosi al fenomeno degli amministratori minacciati, ha puntato l’attenzione sulla necessità  di creare “una di banca dati nazionale che ne censisca la casistica” – per consentirne un’analisi rigorosa e trovare i rimedi migliori per fronteggiare un problema che risulta in costante e preoccupante aumento”. (gp)