- Marzo 11, 2014
Notizie
Edilizia scolastica – Reggi a ‘Repubblica’: Su scuole mancano dati certi, serve cabina di regia al Miur
"Nessuno sa davvero quante e quali sono le scuole se cui dobbiamo intervenire, né conosc..."Nessuno sa davvero quante e quali sono le scuole se cui dobbiamo intervenire, né conosce i fondi disponibili". A dirlo è il sottosegretario all’Istruzione Roberto Reggi che, intervistato da Repubblica, sottolinea: "qui nessuno sa niente. Matteo Renzi spara razzi nel cielo, quello è il suo talento, ma poi noi arranchiamo dietro. Mancano tutti i dettagli, e che dettagli".
"Nella mia azienda privata – spiega Reggi – per avere un dato certo schiacciavo un tasto. Al governo non è così: non esiste un database unico per i ministeri, ognuno inserisce i suoi, di dati, e con i propri criteri". E sottolinea: "se chiedo un dato certo sulle scuole bisognose di intervento ai direttori generali dell’Istruzione, delle Infrastrutture e dell’Economia mi arrivano tre cifre diverse".
Reggi riflette anche sui fondi per la scuola: "sono incagliati nei luoghi più disparati. Ci sono otto diverse fonti di finanziamento e dodici procedure attuative. Serve – sottolinea il sottosegretario – una cabina di regia al Miur”.
In merito al no di Bruxelles a scorporare gli investimenti sull’edilizia scolastica dal patto di stabilità sottolinea: "L’Europa chiede solo parità di saldo. Se vogliamo togliere dal deficit la scuola – dice Reggi – dovremo garantire un assegno pari su altre voci". Infine, annuncia che il Consiglio dei Ministri varerà "interventi sulla dispersione scolastica, addestramento degli insegnati sugli strumenti digitali, un riconoscimento diverso per i docenti, stipendio e dignita’".
Ieri il sottosegretario all’Istruzione, a margine di una giornata di ascolto del mondo della scuola promossa a Roma, aveva affermato che il governo sta lavorando “sull’ipotesi di escludere dal patto di stabilità interno" degli enti locali "le spese per interventi di edilizia scolastica”.
Quanto ai fondi incagliati ma non distribuiti, Reggi aveva affermato che "c’è un’eccessiva volontà di controllo dal centro alla periferia. Bisogna evitare trasferimenti farraginosi e troppi enti intermediari". Al contrario occorre "responsabilizzare i sindaci. Per avere tanti interventi diffusi, è sufficiente liberare i vincoli che i comuni hanno per spendere i soldi che hanno a bilancio". (gp)