• Marzo 10, 2014
di anci_admin

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Legge elettorale – Fanelli: “Le donne al posto di comando rendono le istituzioni più pratiche ed efficienti”

“Avere più donne nelle istituzioni non è soltanto una necessità democrati...

“Avere più donne nelle istituzioni non è soltanto una necessità democratica fondamentale, ma è uno strumento utile al cambiamento e all’efficientamento della pubblica amministrazione”.
Così il sindaco di Riccia e delegata ANCI alle Politiche comunitarie, Micaela Fanelli che ha aggiunto: “tutti gli studi internazionali lo confermano: le donne nei posti comando rendono le istituzioni più pratiche ed efficienti. Se l’Italia ha preso la strada del cambiamento, avere più donne nei ruoli importanti ne accelererà il percorso. Oggi dal Quirinale ai Comuni è ‘rosa’ appena il 19,7% dei ruoli elettivi o di nomina. Sono convinta che molte lotte nella società vadano ancora fatte, e le quote rosa sono uno strumento necessario per superare in via transitoria alcune differenze ancora presenti, in particolare nella politica. Nella legge elettorale nazionale bisogna garantire le quote rosa in maniera efficace, con alternanza secca uomo-donna in lista.
Quello che vedo nei nostri territori, nei posti di lavoro, nella politica è ancora una sostanziale differenza, combatterla è obiettivo comune. Ecco perché sono assolutamente favorevole alle quote rosa. Lo dico da donna del Sud, da sindaco. Lo dico da donna sempre eletta senza quote rosa. Da anni mi batto perché emerga la forza delle donne. Il governo del presidente Renzi ha spalancato loro le porte: c’è un tale equilibrio di genere, 50% donne e 50% uomini. E’ un record per la politica italiana, perché dal 1948 ad oggi nessun esecutivo è stato così equilibrato in termini di genere. Renzi un forte segnale lo aveva dato già a Firenze, con una Giunta a maggioranza ‘rosa’. La loro presenza nelle istituzioni è decisiva per le politiche a favore delle donne e affinché siano più inserite nel lavoro e nella società: assistenza domiciliare per gli anziani, asili nido, promozione di strumenti per la parità sul lavoro. L’occupazione femminile in Molise è bassissima: 38,3%, inferiore alla media nazionale (46,5%). Nella mia regione sono 8mila le donne in cerca di occupazione e 56mila inattive. Abbattere questi dati deve essere l’impegno delle donne.
Ora – ha concluso Fanelli – mi auguro che la battaglia culturale, che la politica ha il dovere di portare avanti, si estenda su tutto il territorio nazionale per garantire le pari opportunità nelle istituzioni e nella società. Spero vada avanti con forza l’alternanza di genere nelle liste, per garantire un risultato effettivo e immediato della rappresentanza femminile”. (com)