• Gennaio 28, 2022
di Francesca Romagnoli

Accadde in città

28 gennaio 1972 muore Dino Buzzati. Massaro (sind. Belluno): “Le sue montagne tra magia e silenzio”

Il sindaco bellunese: "Fu scrittore, poeta, pittore, illustratore e soprattutto ambasciatore del territorio e delle Dolomiti bellunesi, bellezze naturali che si ritrovano in molti dei suoi libri”. L'esperienza da cronista al seguito del Giro d'Italia per descrivere la storica e indimenticabile sfida tra i due campionissimi, Fausto Coppi e Gino Bartali. Guarda il video
28 gennaio 1972 muore Dino Buzzati. Massaro (sind. Belluno): “Le sue montagne tra magia e silenzio”

“Giro d’Italia 1949, la bicicletta e Dino Buzzati, la storica villa San Pellegrino e le sue amate montagne”. Il 28 gennaio 2022 ricorrono 50 anni dalla morte di un artista a tutto tondo, “scrittore, poeta, pittore, illustratore e soprattutto ambasciatore del territorio e delle Dolomiti bellunesi, bellezze naturali che si ritrovano in molti dei suoi libri”, precisa Jacopo Massaro, sindaco di Belluno.
Ma Dino Buzzati è stato anche altro: giornalista nella 32° edizione del Giro d’Italia, un uomo che ha vestito i panni di cronista nella storica e indimenticabile sfida tra i due campionissimi, Fausto Coppi e Gino Bartali, un duello che il bellunese ha commentato da inviato del Corriere della Sera.
Uno scrittore geniale, da molti considerato il Kafka italiano, un artista che ha diffuso la sua creatività e il suo estro tra racconti, romanzi e novelle, poesie e testi teatrali, dai primi romanzi Bàrnabo delle montagne, Il segreto del Bosco Vecchio, fino al terzo e più famoso, Il deserto dei Tartari, che segnò il suo riconoscimento tra i grandi scrittori del Novecento italiano.
La sua fu una capacità di esprimersi e manifestarsi nella letteratura, pittura e nel giornalismo. Queste le sue parole: “Che io scriva o dipinga, io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare delle storie”.
Quello di Buzzati è “uno stile narrativo surreale, improntato sul mistero, sul silenzio e sull’immensità della montagna bellunese, tripudio di celeste magia. I suoi romanzi e racconti – sottolinea il sindaco – sono incentrati su  un’atmosfera magica e fiabesca, dove il bosco, la montagna, il silenzio della notte e del freddo – conclude Massaro – riescono a coinvolgere pienamente il lettore attraverso sensazioni e immagini ricorrenti in molti dei suoi romanzi”.