• Febbraio 21, 2014
di anci_admin

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Istruzione – Palmieri (ass. Napoli): “Piano triennale e investimenti, la scuola è una risorsa non un costo”

"E' necessaria una riflessione politica nazionale che porti ad elaborare un piano straordinario...

"E’ necessaria una riflessione politica nazionale che porti ad elaborare un piano straordinario pluriennale, allo scopo di sottrarre le spese per la scuola e l’educazione (dall’edilizia scolastica al personale) ai lacci imposti dalla spending review, e rilanci, al contrario, in un nuovo quadro normativo, l’investimento nel settore educativo, inteso  come risorsa per il paese e non come costo". E’ quanto ha dichiarato l’assessore alla Scuola del Comune di Napoli, Annamaria Palmieri, intervenuta come delegata dalla commissione Istruzione Anci al convegno nazionale sui servizi educativi per l’infanzia, apertosi oggi a Reggio Emilia e che si concluderà domenica 23 febbraio.
"Le azioni dei Comuni sulla scuola – ha detto la Palmieri – pesano sempre più su bilanci comunali, in sofferenza per via delle pesanti restrizioni del patto di stabilità, che hanno seriamente messo a rischio non solo la qualità dei servizi ma anche la loro sopravvivenza".
Palmieri ha poi ricordato che "l’Anci segnala, da tempo, la necessità di un forte riconoscimento da parte della politica nazionale del valore dell’impegno dei Comuni nella gestione e nel mantenimento di scuole d’infanzia e nidi, costruiti su modelli qualitativamente invidiabili. Si tratta di un impegno – ha aggiunto -, volto anche ad assicurare all’intero sistema scolastico statale servizi indispensabili come la refezione, l’assistenza ai disabili, l’implementazione di servizi integrativi".
Nello specifico, l’assessore partenopeo ha poi rimarcato il persistere di una "situazione variegata, in termini di presenza e sviluppo dei servizi di educazione e cura dell’infanzia, tra il Nord e il Sud del Paese". Proprio per questo occorre, dunque, "indirizzare la politica a tener conto delle tendenze demografiche, piuttosto che del numero dei bambini iscritti. Un’azione  volta a programmare un trasferimento di risorse economiche congrue, partendo dalla definizione concordata di obiettivi e standard". "Le opportunità per l’infanzia sono un tema nazionale, non locale – ha aggiunto -,  ed è assurdo che ancora oggi esse risentano di una distinzione iniqua tra spese per la scuola statale e spese per i servizi e le scuole comunali".
Per superare questo stato di cose, per la Palmieri c’è solo un modo: "Fare scelte strategiche che saranno ripagate in futuro, tanto più se guardiamo agli studi e alle ricerche di autorevoli enti pubblici e privati, dall’Istat a Save the Children, che ci riferiscono dati allarmanti sulla povertà e sul disagio economico, sociale, educativo in cui cresce una fetta sempre più  grossa di bambini in Italia".
Insomme, conclude, "è arrivato il momento che ci si convinca che i limiti del patto di stabilità non possono riguardare servizi indispensabili come la scuola, che guardano ai diritti della persona. Diamo certezze sull’offerta educativa e formativa sin dalla primissima età e daremo certezze sul futuro”. (ef)